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CANTONEInsieme per un Ticino migliore, ma come?

12.03.15 - 17:12
Giancarlo Gerosa, Candidato al Gran Consiglio per il Partito Socialista
Insieme per un Ticino migliore, ma come?
Giancarlo Gerosa, Candidato al Gran Consiglio per il Partito Socialista

Occorre prendere atto delle oggettive difficoltà con cui è confrontato il Ticino e tutti i ticinesi, senza dimenticare che dietro ogni problema vi sono sempre anche delle opportunità, per lavorare tutti insieme per un Ticino migliore. Lamentarsi e cercare capri espiatori, cercando di metter l'uno contro l'altro i lavoratori e le lavoratrici, non ha portato a nulla se non incendiare gli animi di una politica strillata che non ha prodotto nessun risultato concreto.

Posti di lavoro con salari dignitosi, una socialità forte che non lasci nessuno indietro e un territorio vivibile per noi e i nostri figli: questi i temi su cui lavorare, insieme, per un Ticino migliore.

Bisogna avviare un riorientamento del tessuto economico cantonale, per attirare sul nostro territorio aziende veramente innovative, che creino posti di lavoro duraturi, retribuiti con salari che permettano ai ticinesi e ai residenti in Ticino di vivere dignitosamente. Queste aziende che si assumono la propria responsabilità sociale possono e devono essere incentivate.

Anche l'invecchiamento della popolazione può offrire delle opportunità; penso ai posti di lavoro in ambito socio-sanitario verso i quali i nostri giovani sono poco indirizzati. Non basta costruire nuove case per anziani, occorre poi il personale per gestirle.

La socialità non è un lusso, è il segno concreto della civiltà di una società che non vuole lasciare nessuno indietro. Bisogna includere e non escludere, aiutare nell'immediato per permettere un reinserimento nel mondo del lavoro a disoccupati di ogni età. Oggi corriamo il grande rischio, a causa del precariato nel mondo del lavoro, di creare una società di futuri anziani che non avranno le sufficienti rendite pensionistiche. Precari di oggi, futuri anziani poveri di domani? Una società moderna e civile questo non lo può accettare.

Il territorio in cui viviamo è un bene troppo prezioso per essere svenduto e deturpato come accaduto negli ultimi decenni, complice una pianificazione frammentata e sbagliata.

Salvare le ultime zone verdi rimaste, sostenere uno sviluppo centripeto degli insediamenti e riconvertire aree produttive dismesse. Le soluzioni per rendere più vivibile il territorio per noi e i nostri figli ci sono.

In tutti gli ambiti brevemente citati occorre costruire in Parlamento e nel Paese la necessaria condivisione per ottenere miglioramenti concreti.

L'alternativa c'è! Io sono pronto a provare a costruirla con il dialogo franco e costruttivo con tutte le forze politiche. L'unico presupposto, da parte di tutti, deve essere l'impegno a fare l'interesse di tutta la Comunità e non di singole categorie.

 

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