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Roma, 15 ott. (Adnkronos) - Partono da un'attenta riflessione sulle opere di Piero della Francesca e di Giotto le creazioni che Virgilio Guidi espone, fino al 22 novembre, presso lo Show Room Telemarket di Roma, riunite nel titolo ''Dipingere l'aria, la terra ed il mare''. ''A me piace concepire lo spazio...uno spazio che si identifichi con la luce e che la luce sia l'elemento attivo dello spazio'', scrive Guidi riferendosi alla sua pittura. E proprio luce, forma e colore sono un trinomio inscindibile, i soli strumenti idonei a esprimere un'idea della pittura che e' sostanzialmente necessita' di una nitida misura mentale.
Anche quando, a partire dagli anni Cinquanta, il riferimento alla figurazione si fara' sempre meno esplicito, la continuita' con la produzione precedente verra' mantenuta nella tensione metafisica dello spazio-luce, ulteriormente sublimata dalla fondamentale esperienza veneziana.
Sono esposte, quindi, opere che documentano e, per certi versi, rivelano la figura e l'opera del Guidi del secondo Novecento, quali le famose marine di Venezia o vedute dell'isola di San Giorgio che sembrano moltiplicarsi all'infinito, cosi' i volti, gli occhi (''Testa fondo rosso'' e ''La Baronessa Graff''). Opere che oggi si possono trovare nei musei piu' importanti del mondo.
