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CANTONEIncidente di Gobbi, il Governo "congela" gli atti parlamentari e la Lega difende il suo leader

26.03.24 - 16:20
Il Consiglio di Stato vuole attendere di conoscere l'esito degli accertamenti penali. E intanto apre un'inchiesta disciplinare sull'agente.
Ti-Press
Fonte CdS / Lega / Mps
Incidente di Gobbi, il Governo "congela" gli atti parlamentari e la Lega difende il suo leader
Il Consiglio di Stato vuole attendere di conoscere l'esito degli accertamenti penali. E intanto apre un'inchiesta disciplinare sull'agente.

BELLINZONA - Anche il Governo prende posizione sulla decisione del Ministero pubblico di aprire un procedimento penale a carico di un agente della Polizia cantonale e contro ignoti in merito all'incidente occorso a Norman Gobbi lo scorso 14 novembre in Leventina.

In una breve nota stampa il Consiglio di Stato «prende atto» degli accertamenti penali in corso e informa che in attesa del loro esito ha deciso di sospendere gli atti parlamentari pendenti sul caso.

Il Governo precisa di aver già «provveduto a informare l’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio» e che presto aprirà un'inchiesta disciplinare nei confronti del collaboratore.

La sinistra invoca un passo indietro - Insomma il Consiglio di Stato resta accanto al Direttore del Dipartimento delle Istituzioni. Non così la sinistra che attacca Gobbi, invitandolo a fare un passo indietro. Il PS, per bocca del suo co-presidente Fabrizio Sirica, chiede infatti che il consigliere di Stato «si auto-sospenda dalla conduzione della polizia almeno fino al termine dell'inchiesta. Vanno ancora più là le richieste dell'MPS che invitano Gobbi «a dimettersi», criticando i rapporti «incestuosi» tra il potere politico e giudiziario e definendo «signor non luogo a procedere» il procuratore generale Andrea Pagani.

«Grottesca montatura politico-mediatico» - Sul caso, e non poteva essere altrimenti, è intervenuta (a gamba tesa) anche la Lega dei Ticinesi che deplora «l’ennesima, grottesca montatura politico-mediatica». Da via Monte Boglia parlano infatti di «caso costruito sul nulla» da «esponenti della partitocrazia e da testate al servizio della medesima». La Lega attacca poi «la sinistra della morale a senso unico, definendo «squallido sciacallaggio» le loro richieste. «È ovvio - sottolinea il Movimento - che Norman Gobbi non deve compiere passi indietro da nulla. Altrettanto ovvio è che i cittadini sono perfettamente in grado di comprendere che l’intera operazione è solo una triste montatura con finalità elettorali e che, come tale, non meriterebbe alcun commento».

«Nessun timore» - Da parte sua l'avvocato difensore del consigliere di Stato, Renzo Galfetti, sottolinea che «Gobbi attende senza timore» la chiusura dell'inchiesta e che il procedimento è l'unica strada seria e competente per gli accertamenti che si impongono dopo le sedicenti inchieste giornalistiche che hanno presuntuosamente cercato di sostituirsi alla magistratura».

La vicenda - L'incidente stradale che ha coinvolto il consigliere di Stato Norman Gobbi è avvenuto la notte tra il 13 e il 14 novembre 2023. Poco dopo mezzanotte un veicolo ha lasciato la corsia di emergenza immettendosi in quella di scorrimento senza accorgersi che Gobbi stava sopraggiungendo. Nonostante non ci siano stati feriti, il rapporto sull'incidente è sin da subito apparso incompleto, con informazioni mancanti sulla dinamica del sinistro. Un grosso punto di domanda è poi sorto sul secondo test alcolemico al quale si è sottoposto Gobbi e che sarebbe stato eseguito oltre due ore dopo il primo.

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