«Va eliminato il falso principio dell'attuale libera circolazione delle persone»
LE CHÂBLE - Per l'UDC, l'anno 2017 sarà capitale per l'indipendenza della Svizzera. Aprendo i lavori dell'Assemblea nazionale dei delegati a Le Châble, in Vallese, il suo presidente Albert Rösti ha criticato un eventuale accordo quadro con l'Unione europea.
Bisogna «evitare che la Svizzera perda la sua indipendenza e la sua democrazia diretta», ha affermato. «Il governo tenta di seppellire definitivamente la democrazia diretta sottomettendo la Svizzera all'Unione europea», ha aggiunto Rösti.
Il tema dell'indipendenza della Svizzera è stato ripreso dall'ex consigliere federale Christoph Blocher, per il quale questa indipendenza «non è negoziabile».
La sfida nel 2017 dell'Unione democratica di centro sarà quella di impedire l'accordo-quadro istituzionale con l'Unione europea (UE), che il Consiglio federale intende concludere. La libera circolazione e l'accordo Schengen-Dublino sono concetti erronei. «L'Unione europea è un errore di costruzione intellettuale. L'UE e la Svizzera sono incompatibili», ha concluso lo zurighese.
No alla libera circolazione - Porre un termine alla libera circolazione delle persone: i delegati dell'UDC, riuniti oggi a Le Châble (VS) con 244 voti senza opposizione e una astensione, hanno incaricato l'ufficio della direzione di studiare varianti per fermare l'immigrazione eccessiva, precisa la proposta del comitato UDC.
L'ufficio della direzione del partito dovrà anche verificare se la disdetta dell'accordo sulla libera circolazione delle persone basti per fermare l'immigrazione eccessiva o se non si debbano disdirne altri.
«La libera circolazione spezza il collo alla Svizzera», ha affermato il consigliere nazionale Luzi Stamm (AG). Ma bisogna fare attenzione alla formulazione, ha aggiunto l'ex consigliere federale Christoph Blocher. Il parlamento potrebbe trovare delle soluzioni per non applicarla. «La formulazione deve essere chiara», ha aggiunto.
La direzione del partito presenterà delle varianti in occasione dell'Assemblea dei delegati del 24 giugno prossimo. La Svizzera deve gestire la sua immigrazione in modo autonomo, precisa la proposta che è stata accettata.
Referendum - L'UDC rinuncia ad associarsi al referendum sulla legge d'applicazione dell'articolo costituzionale "contro l'immigrazione di massa". Ben poche voci discordanti si sono sentite oggi a Le Châble (VS) durante l'Assemblea dei delegati del partito.
Il socialista e politologo ticinese Nenad Stojanovic ha spiegato davanti agli oltre 250 delegati le ragioni che lo hanno spinto a lanciare il referendum. «Se una legge tradisce il paese, bisogna combatterla», ha affermato.
Per Christoph Blocher, l'UDC non deve sostenere questo progetto. Un referendum è utile se si vuole mantenere una situazione anteriore. In questo caso, l'UDC vuole che le cose cambino e che la decisione popolare sia rispettata.
Per il consigliere nazionale Jean-Luc Addor (UDC/VS), il referendum è inutile. Che sia accettato o meno non avrà nessuna influenza sull'immigrazione, ha affermato. Bisogna colpire la causa del male: l'accordo sulla libera circolazione delle persone. "Non disperdiamo le nostre forze in un referendum", ha concluso.
Solo il co-presidente dell'UDC vallesano Jérôme Desmeules ha sostenuto il referendum. Berna si è infischiata della costituzione, il parlamento non ha fatto il suo lavoro, bisogna richiamarlo all'ordine, ha affermato. Al voto, il referendum è stato respinto con 248 voti contro 5 e 3 astensioni.