La vendita in Svizzera non è mai stata così bassa. Swissmedic mette in guardia sull'adeguata informazione nel momento della prescrizione
BERNA - Mal di testa, sbalzi d’umore, ritenzione idrica, calo della libido. Sono solo alcuni degli effetti collaterali che alcune donne lamentano dopo avere assunto per anni la pillola. L’atteggiamento sempre più critico nei confronti dell’anticontraccettivo si ripercuote sulle vendite, che in Svizzera sono calate del 14% dal 2010.
«La mia esperienza con la pillola» - Sono molte le donne, soprattutto giovani, che raccontano la loro esperienza con la pillola. Per le testimonianze viene utilizzato soprattutto youtube, dove i video ottengono migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Da chi era «sempre triste», a chi soffriva di «terribili emicranie», a chi addirittura «perdeva i capelli». Il fattore più contestato sembra essere «la botta di ormoni» che giornalmente viene immessa nel corpo.
Quando si smette di assumerla - Molte donne scelgono di interrompere l’assunzione della pillola anche se non desiderano avere figli. La maggior parte di loro sostengono di sentirsi meglio: «Basta emicranie, ho le energie di una ragazzina, ho perso peso, mi sento rinata». I commenti sembrano tutti avvalorare la tesi che liberarsi della pillola contraccettiva porti solo benefici.
Casi precedenti - Ha fatto molto discutere anche il caso di Céline, la 16enne zurighese rimasta gravemente disabile per un’embolia polmonare riscontrata in seguito all’assunzione della pillola contraccettiva Yasmin. Il risultato è stato che se fino al 2010 Yasmin era la più venduta in Svizzera, oggi non è neppure nella “top ten”.
Giusta informazione - Swissmedic, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici, informa che nel 2015 sono state aggiornate le informazioni sul medicamento di 84 prodotti. L’obiettivo era di sottolineare l’importanza di un’attenta valutazione rischi-benefici in fase di prescrizione e di un’informazione completa degli utilizzatori da parte del medico. «Per prescrivere a una donna la pillola giusta - precisa -, oltre all’informazione professionale sul prodotto, un medico necessita di numerose informazioni specifiche sulla paziente».
Stando ai dati di Swissmedic, il rischio di complicazioni tromboemboliche è leggermente inferiore a quello riscontrato nelle pillole di terza generazione ma superiore a quello registrato nelle pillole di seconda generazione. Dal 1990 al 2009 sono stati segnalati nove decessi dovuti ad embolia polmonare legata all'assunzione di una pillola contraccettiva. Il primo risale al 1991 e l'ultimo al 2009. Quattro delle donne colpite presentavano almeno un fattore di rischio.
Le donne vogliono alternative naturali - L’associazione svizzera dei farmacisti pharmaSuisse ha registrato che tra il 2006 e il 2016 sono state vendute 300mila confezioni in meno di pillole anticoncezionali. Se da un lato le pazienti chiedono molte più informazioni sugli effetti della pillola al ginecologo, dall’altro rivendicano la possibilità di alternative. Per questo molte si affidano a metodi “naturali” che però garantiscono solo un’affidabilità medio-bassa.