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GERMANIA1919-2019: cento anni di Bauhaus

20.04.19 - 07:00
L’anniversario ci invita a visitare la Turingia, ricca di paesaggi, musei e... architettura
Foto Dreamstime
1919-2019: cento anni di Bauhaus

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L’anniversario ci invita a visitare la Turingia, ricca di paesaggi, musei e... architettura

WEIMAR - Se siete amanti dell’arte, dell’architettura moderna e del design, uno dei percorsi europei più interessanti da compiere è quello alla scoperta delle tracce lasciate dall’istituto del Bauhaus durante la sua breve ma intensa esperienza. Nell’anno del centenario dalla sua fondazione avvenuta nel 1919, vi invitiamo a scoprire e visitare i luoghi del Bauhaus e in particolare quelli posti nelle tre città che hanno ospitato le sue sedi.

Correva l’anno 1919 quando, nella tranquilla cittadina di Weimar, il trentacinquenne Walter Gropius – insieme a un manipolo di giovani artisti – inaugurava il Bauhaus, una nuova scuola dedicata al mondo delle arti, dell’architettura e del nascente disegno industriale, il cui nome sarebbe presto diventato simbolo dell’epocale rivoluzione progettuale e metodologica allora in atto. Dunque, manca pochissimo al centenario, che in Germania è stato programmato con teutonica precisione offrendo una serie di iniziative che faranno il punto sull’eredità che il Bauhaus continua a offrire ancora oggi.

Fu un caso? Si trattò di una fortunata coincidenza: a Weimar preesisteva una ben avviata scuola d’artigianato artistico e fu proprio il suo direttore a indicare come successore il giovane, visionario e talentuoso architetto con base a Berlino, Walter Gropious. Gropius, a sua volta, approfittò del rinnovato clima culturale del dopo guerra che anche a Weimar produsse una incondizionata, ma temporanea, apertura al cambiamento, alla sperimentazione e al progresso. Non mancarono, inoltre, adeguati finanziamenti.

A Weimar è da poco stato inaugurato un museo da circa 23 milioni di euro, con duemila metri quadrati di spazi espositivi, progettato dall’architetto berlinese Heike Hanada con Benedict Thonon, che sostituirà quello esistente, da tempo insufficiente per ospitare la ricca collezione locale. Posato su una base di cemento, l’edificio è costituito da un parallelepipedo di vetro satinato opaco, con grandi finestre panoramiche affacciate sugli alberi del Weimarhallenpark, a poca distanza dal Gauforum – spazio urbano risalente all’epoca nazista – e quindi in un punto strategico della città. Una raccomandazione dato che l’affluenza (prevedibilmente) fortissima: premunitevi del biglietto online e presentatevi puntuali.

A Dessau, dove la scuola si trasferì nel 1925, alla fine del 2019 sarà completato il nuovo Bauhaus Museum Dessau, opera degli architetti catalani Addenda Architects (González Hinz Zabala), vincitori del concorso del 2015, in cui arrivarono primi a pari merito con lo studio newyorkese Young & Ayata.

Oltre che per celebrare la scuola, il centenario è però visto dagli organizzatori come un’occasione per sviluppare la conoscenza dell’architettura e del design moderni in Germania, in senso più ampio, sfruttando le molte collezioni sparse per il paese. Altre città tedesche organizzeranno infatti eventi speciali: Stoccarda ricorderà Oskar Schlemmer; Brandenburg metterà in evidenza gli edifici lì realizzati da Gropius, Hannes Meyer, Erich Mendelsohn, Otto Haesler e altri architetti; nel Nordreno-Vestfalia ci sarà – tra l’altro – un approfondimento sull’opera di Mies a Krefeld, con un’installazione dell’artista Thomas Schütte ecc.

Non dimentichiamo che il Bauhaus è particolarmente presente anche in Ticino: senza percorrere grandi distanze si può ammirare questa particolare forma di architettura per esempio ad Ascona con il Teatro San Materno e l’Albergo Monte Verità. Due esempi, tra i tanti, di grande pregio.

 

Testo a cura di Claudio Rossetti


Questo articolo è stato realizzato da Progetti Rossetti, non fa parte del contenuto redazionale.
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