«Le denunce gravi e ad ampio raggio sull'orribile comportamento» del produttore «sono direttamente in contrasto con i valori del Bfi»
LONDRA - Cacciato con ignominia anche dal British Film Institute (Bfi), il tempio del cinema britannico: arriva un'altra sconfessione per il produttore americano Harvey Weinstein, caduto dal trono di 're di Hollywood' a causa dello scandalo che lo sta travolgendo, fra accuse ormai quasi quotidiane di attrici, comparse, modelle e impiegate di molestie, abusi sessuali e stupri.
La decisione del Bfi è stata comunicata oggi con una nota. Weinstein vi era stato ammesso ad honorem nel 2002, sull'onda delle innumerevoli pellicole di successo prodotte dalla Miramax - la società fondata con il fratello Bob e dalla quale è stato pure silurato nei giorni scorsi - per anni molto attiva nel Regno Unito oltre che negli Usa.
«Le denunce gravi e ad ampio raggio sull'orribile comportamento di Weinstein - si legge nel comunicato dell'istituzione londinese - sono direttamente in contrasto con i valori del Bfi. La molestia sessuale, l'abuso e il bullismo sono inaccettabili in qualunque circostanza».