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Quando il Governo vuole aiutarti a trovare l'anima gemella

Se c'è un'emergenza demografica le autorità corrono ai ripari... con un app di dating. Lo strano caso del Giappone.
Se c'è un'emergenza demografica le autorità corrono ai ripari... con un app di dating. Lo strano caso del Giappone.

«Se continuiamo con questi ritmi, il Paese sparirà». Lo aveva detto, tempo fa, il primo ministro giapponese Fumio Kishida, preoccupato per il drastico calo della natalità nel Paese nipponico. Sempre più giovani ritardano il matrimonio e la messa al mondo di figli, oppure, più radicalmente, decidono di non volersi mai sposare. I dati statistici parlano chiaro: nel 2023 il Giappone ha fatto registrare il suo livello più basso di nascite negli ultimi cinquant'anni, con meno di 800 mila neonati nati nel 2022. Secondo un rapporto pubblicato nel dicembre scorso, in tutte le prefetture del Paese, a eccezione di Tokyo, la popolazione è destinata a subire una riduzione del 17% entro il 2050, passando da 125,7 milioni a 104,69 milioni di persone.

Nel contempo, il Giappone è il secondo Paese al mondo per popolazione di età superiore a 65 anni, pari al 28% della popolazione: la forza lavoro, quindi, continua a diminuire mettendo in crisi l'intero sistema previdenziale nazionale. Il premier Kishida si è detto pronto a raddoppiare la spesa pubblica destinata ai programmi relativi all'infanzia e l'educazione dei figli, creando una apposita agenzia governativa incaricata di affrontare questo gravoso problema, ma questa non è l'unica soluzione messa in campo dal governo giapponese.

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Se l'app d'incontri la crea la Città

Una tale crisi demografica, come visto, minaccia il funzionamento stesso della società, ed è per tale motivo che l'area metropolitana di Tokyo ha pensato di affrontare il problema affidandosi a una soluzione tecnologica: una app di incontri, guidata dall'intelligenza artificiale e denominata 'Tokyo Futari Story', che sarà operativa dalla prossima primavera. L'idea è quella di agevolare la formazione di nuove coppie che possano dare linfa vitale alla già vecchia società giapponese.

Secondo l'Istituto nazionale di ricerca sulla popolazione e la sicurezza sociale, più della metà della popolazione maschile di età superiore ai cinquant'anni che vive a Tokyo non è sposata, e lo stesso può dirsi di quasi il 30% della popolazione femminile. La particolarità di tale app di incontri è che non nasce per iniziativa privata ma è stata voluta a livello governativo per incentivare la formazione di nuove coppie sposate e con figli.

Per iscriversi a tale servizio a pagamento è necessario seguire una serie di regole molto rigorose, volte a scoraggiare i potenziali truffatori, indicando il proprio reddito annuale e presentando tutti i documenti comprovanti la propria maggiore età e il proprio stato di persona celibe o nubile. Una volta completata l'iscrizione, i candidati dovranno sottoporsi a un colloquio online prima di poter essere presentati di persona ai potenziali partner.

Sarò compito poi dell'Intelligenza Artificiale accoppiare i vari utenti a seconda dei valori e delle aspirazioni specificati da coloro che si sono registrati. Sarà inoltre messo a disposizione delle future coppie un team di esperti e consulenti capaci di fornire consigli utili per la buona riuscita dell'incontro. Una volta creatasi una coppia, così come specificato nella fase numero 7 del progetto, «saranno sospesi tutti gli altri incontri organizzati», di modo che le due persone possano testare la serietà della propria relazione. 

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Un'idea che divide

Come dichiarato a This Week in Asia da un funzionario del Dipartimento per la Vita dei Cittadini del governo di Tokyo, questa app «può dare un'opportunità a coloro che vogliono cercare un compagno o una compagna promuovendo il matrimonio nella società». La creazione della 'Tokyo Futari Story' ha suscitato reazioni controverse e, se da una parte, c'è chi apprezza lo sforzo del governo cittadino di voler trovare una possibile soluzione a un problema tanto serio, vi è anche chi ritiene che sia una inefficace perdita di tempo finanziata dai contribuenti.

Tra le voci contrarie, come riportato da La Stampa, vi è quella di Sumie Kawakami, docente dell'Università Yamanashi Gakuin, ed esperto di questioni di genere. Il docente, su This Week in Asia, si è detto contrario a che «i governi nazionali o locali spandano denaro per questo tipo di programma, anche se è chiaro che abbiamo un problema di natalità (…) la mia sensazione è che le autorità, sia a livello nazionale che locale, dovrebbero investire più denaro e fare maggiori sforzi per affrontare i problemi di fondo del perché le persone non si frequentano, non si sposano e non fanno figli».

Il punto, secondo Kawakami, è che una semplice app di incontri non è sufficiente a risolvere un problema che affonda le sue radici nella mancanza di una efficace politica di sostegno alle famiglie più povere e alle madri single, di riduzione del costo di gestione di una famiglia con figli, o che semplicemente permetta “alle persone di prendersi più tempo libero dal lavoro o almeno di tornare a casa ad un ora ragionevole dopo il lavoro per stare con le proprie famiglie”.

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Ecco perché i giapponesi non si sposano più

Tra i tanti motivi per cui sempre meno giapponesi desiderano sposarsi e fare figli, vi è sicuramente l'enorme costo della vita nelle grandi città del Paese, la volontà, anche da parte delle donne, di perseguire una carriera di successo e la difficoltà di poter condurre una attiva vita sociale volta a incontrare altre persone. L'altissima pressione sociale che accompagna i giapponesi fin dalla più tenera età, e li costringe a dare il massimo nello studio e nell'attività lavorativa, ha portato sempre più persone a sviluppare delle nevrosi e a chiudersi in se stessi, perdendo fiducia nel futuro, complice anche la crisi economica che attraversa il Paese.

Il rispetto dell'etichetta, e l'abnegazione nei confronti delle autorità, ha portato alla creazione di una società complessa e contraddittoria in cui l'esigenza di rispettare le tradizioni che impongono ai giovani un matrimonio in giovane età, e alla donna di lasciare il proprio posto di lavoro per dedicarsi alla cura della casa e dei figli, si scontra con una realtà in cui le persone si sentono sempre più sole e schiacciate dal peso di una vita  frenetica e stressante.  

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Non solamente a Tokyo

La recente app di incontri creata dal governo cittadino di Tokyo non è l'unico esempio di soluzione tecnologica al problema del calo dei matrimoni e della natalità adottata in Giappone. La città di Miyazaki, ad esempio, ha stretto una collaborazione con Eureka, una società proprietaria della app di incontri chiamata Pairs, al fine di organizzare dei seminari e distribuire dei coupon per il suo servizio a pagamento. Simili accordi sono stati poi siglati anche in altre località nipponiche. La città di Kyoto, invece, si è rivolta al metaverso e lo scorso novembre sono stati organizzati i primi appuntamenti nella realtà virtuale sul servizio di incontri Memoria Vr della startup Flamers con sede a Tokyo.

Secondo quanto riferito da Nikkei Asia, su di un totale di venticinque uomini e dieci donne, sono stati sorteggiati cinque uomini e cinque donne che hanno partecipato all'incontro sul metaverso dando vita a quattro nuove coppie. L'esperienza è stata giudicata molto positivamente dai partecipanti e l'amministrazione di Kyoto sta pensando di organizzare prossimamente altri incontri galanti nel metaverso. Nonostante il successo nell'immediato di iniziative simili resta da studiare il loro impatto nel lungo termine in relazione al problema del calo del numero di matrimoni e dell'indice di natalità.

Come affermato sul Guardian da Shigei Matsuda, professore di sociologia alla Chuko University, «il governo giapponese ha lavorato per aumentare il tasso di natalità cercando di aiutare coloro che desiderano sposarsi o avere figli. Ma se il numero di persone che non vogliono sposarsi continua ad aumentare, il governo sarà costretto a rivedere le sue politiche e ciò potrebbe comportare un ulteriore declino della natalità».

Ciò che si rende necessario, forse, da parte del governo giapponese è la presa di coscienza dell'evoluzione della società che ha portato sempre più giovani a non volersi conformare agli stereotipi legati alla tradizione. Sempre più donne, ad esempio, dichiarano di non voler lasciare il proprio posto di lavoro dopo la maternità, così come solo il 7% degli uomini dichiara di volere che questo accada. Ciò che va adottato sono delle politiche di sostegno alle donne lavoratrici e un nuovo bilanciamento tra il lavoro ed il tempo per la vita privata di modo che il matrimonio possa essere vagliato con maggiore serenità come un possibile progetto di vita.


Appendice 1

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