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ti.mammeOcchio pigro: problema diffuso e pericoloso

15.06.23 - 08:00
Di ambliopia soffre oltre il 5% dei bambini in età scolare e quasi il 2% di quelli tra i sei mesi e i sei anni
Depositphotos (Vik__Li)
Occhio pigro: problema diffuso e pericoloso
Di ambliopia soffre oltre il 5% dei bambini in età scolare e quasi il 2% di quelli tra i sei mesi e i sei anni

Si chiama ambliopia, ma è conosciuta anche come «occhio pigro» ed è una condizione nella quale si manifesta una differente acutezza visiva tra i due occhi. In pratica: le immagini catturate da un occhio sono di minore qualità rispetto a quelle recepite dall’altro e questo svela che il problema non è propriamente degli occhi, quanto delle aree della corteccia cerebrale che elaborano le immagini, preferendo quelle più nitide. Il disturbo può verificarsi in un arco di tempo abbastanza ampio che va dalla nascita ai nove anni di età circa, in presenza di strabismo, opacità corneale, cataratta congenita, palpebre cadenti, infiammazioni causate da infezioni o difetti della vista come l’astigmatismo. L’Accademia americana di oftalmologia, nelle linee guida diffuse nel 2017, ha rilevato che il disturbo interessa sino a 1,9% dei piccoli tra i sei mesi e i sei anni e arriva a coinvolgere sino al 5,5% dei bambini in età scolare. La buona notizia è che l’ambliopia può essere corretta, a patto che si intervenga repentinamente sfruttando la plasticità dei sistemi di comunicazione cerebrale, ma sfortunatamente non ha sintomi evidenti che possano segnalarne la presenza.

Identificare il problema diventa quindi una sorta di ricerca per esclusione effettuata con specifici test in grado di evidenziare il disturbo e la sua causa consentendo così di intervenire eliminando la causa scatenante e applicando la terapia necessaria al consolidamento della soluzione. Il primo test per l’occhio pigro viene effettuato in ospedale sul bambino appena nato o, comunque, entro il primo anno di vita. Si tratta del test del riflesso rosso che consente di verificare la presenza di eventuali malattie – come la cataratta congenita – in grado di intaccare le vie ottiche. Anche il test di Lang, effettuato durante i controlli dal pediatra tra i due e i tre anni di vita, permette di individuare eventuali problemi valutando la capacità di visione binoculare del bambino. Il suggerimento dei medici, comunque, è quello di far effettuare sempre una visita oculistica comprendente la valutazione dell’acuità visiva intorno ai tre anni. Come si risolve l’ambliopia? Appurato il problema il primo intervento è finalizzato all’eliminazione della sua causa: chirurgicamente in caso di cataratta, per esempio, o con gli occhiali adatti al difetto della vista acclarato. Da non trascurare la «riabilitazione del cervello» e, quindi, la rieducazione dell’area cerebrale interessata all’acquisizione delle immagini.

Per far questo è necessario operare l’occlusione dell’occhio sano per mezzo di un bendaggio specifico che costringe il cervello a considerare le immagini meno buone catturate dall’occhio pigro. L’occlusore andrà applicato almeno cinque o sei ore al giorno, nelle ore di maggiore attività visiva, quindi a scuola o mentre il piccolo è a casa e guarda la tv, gioca o legge. Il bendaggio raccomandato per l’occlusione è quello adesivo che si applica direttamente sull’occhio, mentre quello con la ventosa da applicare alla lente degli occhiali è sconsigliato perché permette comunque la visione in alto, in basso e di lato, rendendo imperfetta la chiusura. Esiste anche una via farmacologica per la soluzione del problema e consiste nell’utilizzo di atropina che viene instillata nell’occhio sano per offuscare la vista. Il metodo si è rivelato efficace, ma non è il più gettonato a causa dei suoi effetti collaterali quali tachicardia e sensibilità alla luce. Un ostacolo nell’utilizzo dell’occlusore potrebbe essere rappresentato dalla ritrosia del piccolo paziente che potrebbe vergognarsi di indossarlo. L’atteggiamento dei genitori anche in questo caso è molto importante: evitare ansia o rifiuto aiuterà a non condizionare il bambino e inventarsi una storia di pirati scegliendo, magari, un occlusore decorato, renderà più divertente la situazione.

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