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CANTONETagli ai sussidi di cassa malattia, il Parlamento approva

25.11.13 - 16:02
A sostegno della misura PLR, Lega e PPD. PS e Verdi annunciano il lancio di un referendum
Foto (archivio): Ti-Press Carlo Reguzzi
Tagli ai sussidi di cassa malattia, il Parlamento approva
A sostegno della misura PLR, Lega e PPD. PS e Verdi annunciano il lancio di un referendum

BELLINZONA - Il Gran Consiglio ticinese ha, dopo un lungo, dettagliato e a tratti accalorato dibattito, approvato la Modifica della legge di applicazione della legge federale sull’assicurazione malattie del 26 giugno 1997 (LCAMal) riguardante i sussidi di cassa malattia.

 

L'entrata in materia ha visto 61 voti favorevoli e 22 contrari. La modifica di legge allegata al messaggio governativo è stata approvata con 49 voti favorevoli, 27 contrari e 9 astenuti. La seconda modifica è stata approvata con 52 voti favorevoli, 26 contrari e 7 astenuti.

 

Il fronte favorevole era costituito da PLR, Lega dei Ticinesi e PPD. Sono intervenuti rispettivamente Christian Vitta, Michele Foletti e Gianni Guidicelli. Quest'ultimo ha affermato che "con questa modifica non vengono toccate le fasce più deboli della popolazione". La diminuzione riguarda le fasce di reddito più alte. La proposta ha un neo, osserva il granconsigliere popolare democratico: la tempistica. "I beneficiari devono avere il tempo per valutare entro la fine di novembre, e non è stata fatta un'informazione mirata".

 

Guidicelli ha tra l'altro proposto di posticipare al 1 gennaio 2015 l'entrata in vigore della modifica. La richiesta, non accolta dalla Commissione, è stata ripresentata con un emendamento, respinto anche questo con 40 voti favorevoli, 32 contrari e 10 astenuti.

 

In sostanza, afferma la maggioranza del Parlamento, "è spesso chi beneficia di forti aiuti (siamo i più generosi di tutta la Svizzera in materia di Ripam) a ignorare le varie possibilità di risparmio possibili. Visto l'importante segnale che dobbiamo dare agli assicurati, ma anche alle casse malati, troviamo che la modifica proposta dal Consiglio di Stato sia più che giustificata". Il taglio del sussidio previsto per le tre categorie di assicurati sussidiati (circa 8.50 franchi al mese per persona) "è facilmente recuperabile cambiando modello assicurativo, senza perdere prestazioni". 

 

Il fronte contrario era costituito invece da PS, Verdi, MpS-PC e da parte dell'Udc. "Misura inopportuna oltre che inappropriata, che farà vergognare la parte più debole del Cantone Ticino, e non è nemmeno ragionevole". Così si è espresso il deputato Bruno Cereghetti per il gruppo socialista. La misura di contenimento dei costi, contenuta nel Preventivo, "è stata costruita in modo artificioso". Il problema che sta alla radice è quello del modello, "mai stato applicato come è uscito dai lavori parlamentari. Nel 2012 si è proseguito nell'illegalità pura". Cereghetti ha affermato che il modello di sussidiamento ha dei problemi di sostenibilità, che si ripresenteranno nel prossimo futuro, e probabilmente già a partire dal 2014. "Questo modello deve essere veramente messo in discussione".

 

Sostegno al lancio del referendum viene dato dai Verdi, afferma Sergio Savoia, che se la prende in primo luogo con la Lega dei Ticinesi. "Annuncio la morte dell'anima sociale della Lega, che ci ha lasciati prematuramente". Con il PLR "c'è soltanto un differenziale di cravatte". Una misura antisociale, che demonizza le persone meno abbienti. "Si stanno facendo delle scelte di politica a-sociale con la scusa del risanamento dei conti". Con questo preventivo si va sempre più verso una tassazione indiretta della popolazione, "che va a pesare sempre su quelle famiglie che non possono sottrarsi".

 

Marco Chiesa, per il gruppo UDC, ha attaccato la misura: "Questi sussidi sono un vero pasticcio". L'imperizia governativa contribuirà a dare le ali alla raccolta delle firme del referendum, pronostica Chiesa. Una riforma "timida e una tempistica catastrofica", che non ha informato a sufficienza i beneficiari dei sussidi. La scelta del sistema del medico di famiglia porterebbe ad un risparmio di 37 milioni, afferma Chiesa. I 14 milioni che il Governo si aspetta di ottenere, propone il deputato democentrista, potrebbero essere raccolti tramite una maggiore imposizione dei lavoratori frontalieri.

 

Il problema di fondo, afferma Matteo Pronzini, è che la società crea ricchezza ma la sua distribuzione avviene in maniera poco equilibrata. "La difficoltà delle finanze pubbliche è una fandonia, si costruisce ad arte". I premi delle casse malati influenzano in modo massiccio il budget di una larga parte della popolazione, e "il diritto alla salute è un aspetto su cui si lucra, essendoci casse malati che producono utili che vanno a creare benefici" che non toccano però gli assicurati. La misura non convince nemmeno Sergio Morisoli. L'inghippo della tematica è il voler fare cassa subito, ma di fronte c'è la possibilità di una votazione popolare che dovrebbe passare senza grossi problemi, mettendo un tabù sull'argomento cassa malati per molti anni. In maniera pragmatica, Morisoli sostiene l'opportunità di mettere una pezza al modello, e sostiene una dilazione al di un anno della misura, proposta dall'emendamento Chiesa-Guidicelli.

 

Il direttore del DSS Paolo Beltraminelli ha ammesso che il tema è impopolare. I costi aumenteranno, non fosse altro che per l'aumento del numero degli anziani e l'aumento delle possibilità d'intervento nella medicina di alta qualità, accessibile a tutti i cittadini svizzeri. "Il modello svizzero, anche se caro, è comunque un modello invidiabile". Il 40% delle spese dello Stato è nel settore della sanità. "Non dobbiamo fare nulla, in questo settore?" Oggi non discutiamo di "un attentato alle prestazioni assistenziali, ma stiamo proponendo un metodo di calcolo del premio medio di riferimento che segue le abitudini dei ticinesi, che scelgono sempre più spesso modelli alternativi". Se le abitudini cambiano, si chiede il ministro PPD, "perché lo Stato non può trarne un beneficio?" Il Consiglio di Stato ha elaborato, ha concluso Beltraminelli, una misura sostenibile, "difficile da essere digerita, ma sicuramente comprensibile". Il referendum? "Una scelta democraticissima, affronteremo questo tema con gli argomenti della ragione. Se non riusciranno a passare ci sarà un problema: non si potrà parlare di questo tema. Oggi siamo a uno spartiacque: se non si accetta qualche sacrificio nel sociale, dobbiamo rassegnarci".

 

Nel suo rapporto di minoranza la socialista Pelin Kandemir Bordoli ha ricordato la giungla del sistema delle casse malati: nei casi limite l'anno prossimo ci saranno aumenti fino al 22%. "E' ingiusto che il governo abbia deciso di tagliare in modo indiscriminato in un settore importante", ha sottolineato la granconsigliera. "Se oggi accettassimo non faremmo altre che accettare un nuovo taglio che non è così irrilevante come sostiene la maggioranza. 5641 persone saranno totalmente escluse dal sussidio, e per gli altri la perdita è tutt'altro che irrilevante". La misura è giustificata dal bisogno di tagliare fondi in vista del deficit di bilancio, ma in passato sono state fatte spese "senza tener conto di altre situazioni" (vedi impianti di risalita).

 

Nel rapporto di maggioranza Fabio Badasci ha affermato che "non siamo chiamati a tagliare i sussidi alle fasce deboli, ma ad adattare il contributo cantonale alle molteplici possibilità di cambiare il modello assicurativo, senza perdere prestazioni". Il cambiamento punta a incentivare i sussidiati a darsi da fare per cambiare modello. "Regalare pochi soldi per persona alle casse malati è da stupidi". Il deputato leghista ha poi replicato a vari interventi, specialmente a quello di Sergio Savoia: "La Lega è e rimane contro il furto delle casse malati, ma non approvarlo è regalare soldi alle casse malati, se non l'hai ancora capito".

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