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LUGANO"Non sono disposta a barattare la 'pace' con la Lega"

28.10.13 - 08:01
Giovanna Masoni Brenni a tutto campo sul Lac: "Obiettivo superare le 150mila presenze".
Ti Press
"Non sono disposta a barattare la 'pace' con la Lega"
Giovanna Masoni Brenni a tutto campo sul Lac: "Obiettivo superare le 150mila presenze".

LUGANO - Hanno cambiato idea sul moltiplicatore, ma non sul Lac. Per la Lega resta “una palla al piede”. E sui costi è un balletto di cifre: 8 milioni per Foletti, “non sono briciole” ha commentato al 20 minuti, 40 per il Mattino e 25 per Quadri. C’è probabilmente più chiarezza sulla data di apertura: «Abbiamo fissato la consegna nel settembre 2014 e l’apertura nel settembre 2015» ci spiega la municipale Giovanna Masoni Brenni. Ma è soprattutto dai contestati costi di gestione che parte questa lunga intervista alla responsabile del progetto Lac:

«La città ha deciso, alla fine degli anni ‘90, di investire in un polo culturale, anche in funzione dello sviluppo economico e dell’indotto a esso legato. Le cifre sono note e sono nero su bianco nei piani finanziari da molti anni. Ma proviamo per una volta a ribaltare il ragionamento. Quanto vale una nuova piazza? E l’ex-albergo ristrutturato? E gli oltre 22’000 m2 restituiti ai cittadini? I nuovi beni culturali, il parco, l’autosilo? E quanto vale la cultura? La possibilità di incontro, di scambio, la produzione di mostre, concerti, spettacoli? Quanto ci fanno crescere? Siamo o non siamo una città? Esistono città turistiche senza cultura? La risposta è no. Lugano ha voluto tutto questo, in modo democratico. Sul LAC nessuno ha mai nemmeno pensato a un referendum. Ed è stato giusto così. Fra 10 anni nessuno immaginerà più Lugano senza il LAC, attorno al quale vedo un grande interesse di potenziali sponsor e sostenitori».

Però le finanze piangono... «Le casse cittadine – ribatte la titolare dell’Area cultura - piangono per altre ragioni, prima fra tutte il mancato gettito (30 milioni) del solo settore bancario. Ma pesano i 15 milioni di oneri scaricati in pochi anni dal cantone alla Città, i 10 milioni spesi per le aggregazioni, lo spezzettamento dei dicasteri e i nuovi investimenti assunti senza pianificazione (diversamente da quanto fatto per il LAC), il moltiplicatore troppo basso, il progressivo aumento della perequazione (15 milioni), la mancata volontà della maggioranza del Municipio nella scorsa legislatura di affrontare nodi ormai chiarissimi. Lo dico perché molte decisioni sono state prese (e alcune anche non prese) a maggioranza, diverse con il mio voto contrario. Questo Municipio è partito invece bene, facendo ciò che andava e va fatto».

La porta per un investitore privato è ancora aperta? Oppure sarà Fondazione...
"La porta, per i privati che vogliano insieme con il pubblico contribuire a far funzionare bene il LAC, è aperta. Ed è necessario lo sia. Simili progetti si portano avanti soltanto con il concorso di tutti".

Parliamo di contenuti: la destinazione degli spazi nel centro è definita? Ci sarà il ristorante?
"Il ristorante al terzo piano lo abbiamo per ora sospeso, perché le offerte pervenute non ci davano tranquillità. Lo spazio è comunque attrezzato per il catering ed è facilmente riconvertibile a seconda delle necessità e degli gli sviluppi del LAC".

Da anni il Mattino veicola l’immagine dei musei deserti e dell’indifferenza della popolazione per l’offerta culturale. Poi però l'inaugurazione allo Spazio Meno Uno raduna così tanta gente da causare anche qualche singolare imprevisto. Insomma deserto o folla? Cosa dicono i numeri?
"Premesso che i biglietti venduti non sono l’unico criterio per misurare la cultura, e che l’incidente al -1 non ha avuto quale causa il grande successo di pubblico, i numeri delle attività culturali in cui la città, tramite il Dicastero Cultura, è coinvolta sono oggi i seguenti: musei d’arte, 45’000 biglietti all’anno; altri musei e mostre, 15'000; il Museo delle Culture, parecchi di più fuori sede; alcune migliaia le mostre dell’Archivio Storico; LuganoInScena, oltre 45’000 biglietti;  LuganoFestival (concerti e progetto Argerich) oltre 15’000. Parliamo complessivamente di cifre pari al doppio della popolazione residente nella Nuova Lugano. Senza contare le iniziative promosse da terzi ma sostenute dalla città, che sono molteplici, o quanto organizzato al “Foce” e ogni altra iniziativa che fa capo ad altri dicasteri. L’obiettivo una volta aperto il LAC sarà di 80'000 ingressi per il Museo d’Arte e di altrettanti biglietti per gli spettacoli e la musica. Vorremmo stare sopra le 150mila presenze. Naturalmente, molto dipenderà dai mezzi a disposizione e dal consenso generato attorno all’offerta. Una cosa va detta: non è vero che i cittadini siano indifferenti alla cultura. Semmai è vero il contrario, come dimostrano i numeri. Il mantra ossessivo che una parte della Lega ripete sulla contrapposizione tra cultura e città non ha alcun riscontro e fa torto proprio alla popolazione, a tutti coloro che invece apprezzano l’offerta culturale di Lugano".

Nella Lega c’è però anche un sindaco, Borradori, che dimostra di apprezzare gli eventi culturali. Ma è una sensibilità che non trova nessun riscontro sul foglio domenicale. Cosa pensa di questi attacchi?
"Gli attacchi del Mattino sono contraddittori e paradossali. La Lega (o almeno una parte di essa) demolisce i progetti votati e patrocinati anche dai propri rappresentanti istituzionali utilizzando parametri di valutazione ideologici. È la politica del partito preso, delle barriere mentali: ciò che viene da una parte è buono, ciò che giunge da un’altra è cattivo. Credo che questo sia un grosso limite, perché così facendo non si valuta mai la qualità dei progetti ma l’affinità politica o dottrinale. Perché lo facciano, occorre chiederlo a loro. Una cosa dev’essere chiara: non sono disposta a barattare la “pace” con il via libera a scelte che non condivido o, peggio, a vantaggi privati del giornale (è nota la mia posizione contraria alla pubblicità delle società partecipate dalla Città sul Mattino) o di ditte ad esso vicine (gli appalti sono vinti da chi fa le offerte migliori). Mi muoverò sempre difendendo l’interesse della città e dei cittadini. Pazienza se questo non sempre piacerà a quel domenicale o ad alcuni leghisti che gli sono vicini".

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