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CANTONEPremi pagati in eccesso, Beltraminelli: "Non mi aspettavo niente di diverso"

22.01.13 - 17:34
L'eccedenza di riserve in Ticino ammonta, secondo il nuovo metodo di calcolo, a 140 milioni (230 per il vecchio sistema). Una decisione "inaccettabile, incomprensibile e contraria ai principi di solidarietà federale"
Foto Ti-Press Sara Solcà
Premi pagati in eccesso, Beltraminelli: "Non mi aspettavo niente di diverso"
L'eccedenza di riserve in Ticino ammonta, secondo il nuovo metodo di calcolo, a 140 milioni (230 per il vecchio sistema). Una decisione "inaccettabile, incomprensibile e contraria ai principi di solidarietà federale"

BELLINZONA - Non c'è grande meraviglia a Palazzo delle Orsoline per la decisione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati, che ha affossato la proposta di compensazione parziale dei premi versati in eccesso o in difetto nei singoli cantoni nel periodo 1996-2011.

Una decisione, quella presa a Berna, "inaccettabile, incomprensibile e contraria ai principi di solidarietà federale". L’eccedenza di riserve in Ticino a fine 2011 ammonta a oltre 230 milioni di franchi, anche se con la nuova metodologia di calcolo risultano 140 milioni. "Una novità molto negativa" ha commentato il direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità Paolo Beltraminelli. "Di solito si cercava il compromesso, ma in questo caso non è avvenuto". Le cifre indicate sono destinate ad aumentare ulteriormente nel biennio 2012-2013.

 

Due erano le proposte sul tavolo della Commissione: quella del Consiglio federale con il riequilibrio su sei anni di poco più della metà delle riserve calcolatorie cantonali eccedenti il limite normativo, e la variante elaborata dalla Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, con riequilibrio parziale su tre anni attraverso i premi. Soluzioni entrambe di compromesso, ha osservato Beltraminelli, che si sono scontrate contro la mancanza di volontà della Commissione nel prendere una decisione. "Hanno impiegato un anno per non decidere" ha aggiunto il direttore del DSS.

 

Il motivo dell'opposizione è alquanto scontato. "E' l'unione di due effetti" ha osservato Beltraminelli. "Parecchi Cantoni non avevano interesse a pagare, mentre le casse malattia hanno osteggiato il provvedimento per evitare l'ammissione di aver prelevato premi in eccesso".

 

"Il Cantone Ticino continuerà ad essere attivo con determinazione innanzitutto affinché la decisione possa venir corretta dal Consiglio degli Stati". L'unico lato positivo emerso dalla seduta odierna della Commissione, ha aggiunto Beltraminelli, è l'entrata in materia sulla proposta di nuova Legge sulla vigilanza sull’assicurazione sociale malattie. L'opposizione degli assicuratori malattie è prevedibile, conclude Beltraminelli, ma è importante che si costituisca un organo dei Cantoni "che possa far valere le proprie ragioni e difendere gli interessi dei cittadini".

 

Ginevra e Vaud "scioccati" - Per il consigliere di Stato vodese Pierre-Yves Maillard, rinunciare a restituire i premi dell'assicurazione malattia troppo alti versati per anni dagli assicurati di sette cantoni costituisce un "grave segno di disprezzo nei riguardi di due milioni di assicurati".

 

Dicendosi "scioccato" dalla decisione della commissione della sanità pubblica del Consiglio degli Stati, il presidente del governo vodese ribadisce che in settembre i cantoni erano giunti ad un compromesso: "disgraziatamente, ancora una volta, quando 26 cantoni sono d'accordo e gli assicuratori no, è in definitiva la lobby degli assicuratori che la spunta", aggiunge il socialista.

Ginevra insiste sulla necessità di "trovare una soluzione". Nel caso contrario, "l'equilibrio confederale ne risulterà minacciato", rileva in un comunicato il Dipartimento degli affari regionali, dell'economia e della salute, esortando il plenum della Camera dei cantoni a contrastare la decisione della sua commissione.

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