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Gran Consiglio - PLRTAlessandra Sartore

18.02.11 - 12:16
Alessandra Sartore

Mi chiamo Alessandra Sartore, sono nata il 25 marzo 1983 e sono attinente di Dalpe , dove sono cresciuta. Dopo le  scuole dell'obbligo ho frequentato la Scuola cantonale di commercio di Bellinzona e successivamente ho conseguito il Master in diritto all'Università di Friburgo. Attualmente vivo a Giubiasco dove, presso il Comune, lavoro quale giurista. In ambito lavorativo sono anche Presidente dell'Ufficio di conciliazione in materia di locazione di Giubiasco, mi occupo pure della Commissione Tutoria regionale nr.15 e della formazione degli apprendisti nel ramo “amministrazione pubblica”.

Come è nata la passione per la politica?
La candidatura al Gran Consiglio è la mia prima esperienza politica, ma la politica è sempre stata molto sentita nella mia famiglia e quindi presente nella mia vita. In effetti mio padre, oltre che Municipale di Dalpe per ben 28 anni, negli anni 70 è stato fondatore della sezione Giovani Liberali Radicali dell'Alta Leventina ed è tuttora membro dei Comitati sezionale, distrettuale e cantonale del Partito.
L’interesse per la cosa pubblica mi ha guidata nella definizione del mio curricolo formativo e nella scelta dell’ambito lavorativo, ed è proprio l’interesse per la cosa pubblica che mi ha spinta ad accettare la proposta di candidatura al Gran Consiglio.

Quali sono i temi che le stanno più a cuore?
I temi che mi interessano sono tanti, tra quelli che mi stanno più a cuore…
Il ruolo delle zone periferiche del Cantone e il loro sviluppo: essendo nata in Leventina sono particolarmente sensibile alle tematiche legate a queste regioni, che devono essere viste anche come un’importante risorsa per soddisfare le esigenze dei centri.
La coesione e la solidarietà tra le regioni: è importante garantire un’effettiva ed equilibrata ripartizione sul territorio delle risorse economiche.

Le aggregazioni comunali : un processo aggregativo non deve però essere imposto, deve “maturare dal basso”, attraverso il consolidarsi di collaborazioni intercomunali che lo Stato deve promuovere.

La formazione e l’educazione:  lo Stato deve impegnarsi affinché la scuola, luogo dove operano e cooperano i tre principali protagonisti del presente e del futuro (gli insegnanti, i ragazzi e la famiglia), possa dare il suo qualificato e costruttivo contributo allo lo sviluppo della società. Un’attenzione particolare deve inoltre essere rivolta alle modalità di passaggio dei giovani dal mondo scolastico a quello lavorativo

Quali sono i problemi più urgenti da risolvere in Ticino?
Ogni regione del Ticino ha dei problemi. Il lavoro che saremo chiamati a svolgere riguarda tutto il Cantone. Un’attenzione particolare da parte mia sarà tuttavia rivolta alla regione in cui vivo. Ed in proposito, pensando al futuro ritengo che per il Bellinzonese sia fondamentale riscoprire una  propria forte identità nel contesto cantonale e, nel limite del possibile, riuscire ad essere la forza trainante, se non di tutto il Sopraceneri, almeno della regione del Bellinzonese e Valli (senza dimenticare il ruolo di riferimento che può avere per la Mesolcina). In quest’ottica sarà importante rivolgere particolare attenzione all’attività riguardante l’Ente regionale di sviluppo Bellinzonese e Tre Valli e far sì che progetti quali la costruzione della sede dell’Istituto di Biomedicina e la realizzazione del semisvincolo autostradale si concretizzino al più presto.

Quale il Ticino del futuro che sogna:
Sogno il Ticino in un clima di equilibrio e di rispetto, un Ticino che sappia riportare al centro della politica il confronto aperto, libero, vivace, ma sempre corretto e sereno, sui problemi del Cantone, alla ricerca di proposte e soluzioni che lo rendano più bello, più accogliente e più solidale, in modo che uomini e donne, giovani ed anziani, possano godere di una migliore qualità di vita e di maggiori opportunità per realizzare  i loro progetti. Una buona amministrazione deve anche saper rinnovare la propria capacità di dialogo con i cittadini e coinvolgerli nella definizione delle scelte che li riguardano.

Perché dovremmo votarla?
Con la mia candidatura desidero mettere a disposizione la mia esperienza e le mie competenze e contribuire a portare in Gran Consiglio quei valori che mi hanno formata e che sono il riferimento quotidiano del mio agire: quale giovane, quale donna e quale giurista di un’amministrazione comunale, giornalmente a stretto contatto con la cosa pubblica.
Ho ancora molto da imparare, ma le conoscenze e le competenze acquisite finora mi permetteranno di affrontare con impegno, serietà ed entusiasmo le problematiche a cui il nostro Cantone è confrontato. Votatemi quindi per darmi la possibilità di dare quel contributo che sento di poter offrire.

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