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Gran Consiglio - PPDGiovanni Berardi

14.02.11 - 11:24
Giovanni Berardi

Giovanni Berardi, 8 aprile 1968, nato e cresciuto a Lugano - Molino Nuovo. Dopo la scolarità dell'obbligo, maturità al Liceo di Lugano e studi di agraria al Politecnico di Zurigo. Poi, consulente agricolo (1993-1998) e direttore del settimanale "L'Agricoltore Ticinese" (1998-2000). Dal 1994 ideatore e gestore di un'azienda dedita all'allevamento estensivo di mucche scozzesi di razza Highland e gestore di un agriturismo. Risiedo dal 1994, nell'Alto Malcantone, a Breno. Sposato con Caroline e padre di Giona (8 anni) e Viola (5 anni). Attivo per diversi anni negli scaut della Ceresio-Lugano.
Attuali incarichi: Presidente di Agrifutura, Consigliere comunale e presidente della commissione della gestione di Alto Malcantone, Membro della delegazione scolastica dell'Alto Malcantone, Membro del CdA di Malcantone Turismo, Presidente della Parrocchia di Breno-Fescoggia.
Sport e passatempi: arbitro di hockey su ghiaccio

Come è nata la passione per la politica?
Al ginnasio (ho frequentato l'ultimissimo ciclo di questa scuola, prima che fosse istituita la scuola media), grazie alle lezioni di civica. Si giocava alle elezioni in classe... Ero PPD allora e lo sono ancora oggi.

Quali sono i temi che le stanno più a cuore?
Tutte le tematiche che riguardano il territorio (quindi pianificazione, gestione e cura, sicurezza, mobilità, turismo, periferie), con una particolare attenzione al territorio non urbanizzato. È un tema specifico, ma importante se consideriamo che circa l'85% del Canton Ticino è costituito da boschi, pascoli e superfici agricole e improduttive.

Quali sono i problemi più urgenti da risolvere in Ticino?
L'occupazione: in Ticino non ci sono mai stati tanti posti di lavoro come oggi eppure abbiamo il tasso di disoccupazione più alto della Svizzera. Qualcosa non quadra...
La sicurezza: il Ticino è abbastanza sicuro, ma guai ad abbassare la guardia. Confiniamo con l'Italia che ha oltre 8'000 km di frontiere e non riesce assolutamente a controllarle capillarmente...
La mobilità: le nostre strade sono troppo intasate, se poi accade il minimo incidente... Le sole misure strutturali non sono sufficienti; bisogna approntare concrete e immediate misure come i trasporti collettivi per le ditte, il car-sharing, gli abbonamenti dei trasporti pubblici a buon prezzo e la sensibilizzazione degli utenti. Continuando di questo passo, vedo seri pericoli per l'economia.
L'ambiente: sono un conservatore  e mi batto per la salvaguardia del territorio agricolo. Sono per una fruizione del territorio da parte dei cittadini per lo svago, la caccia e la pesca. Un territorio non più fruibile, muore.

Quale il Ticino del futuro che sogna:
Un Ticino che sappia orientare le sue scelte di sviluppo verso la qualità, più che verso la qualità. Quindi risanamenti energetici degli edifici, energie alternative, mobilità combinata, riordini pianificatori, capacità produttive agricole locali. La grossa sfida sarà però urbanistica, col territorio già edificato da riordinare e ripensare. Un Ticino insomma che cambi orientamento lasciandosi alle spalle la cementificazione del territorio e converta i propri sforzi a migliorare quello che già c'è. Mica possiamo vivere in 1 milione di persone in questo Cantone...

Perché dovremmo votarla?
Perchè approfondisco i temi, ho idee innovative e sono capace di ascoltare. Mi reputo anche in un qualche modo un mediatore, e il futuro del Canton Ticino lo dobbiamo assicurare tutti assieme.

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