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LUGANO«La sezione del PS gioca molto sporco, da oggi non ne faccio più parte»

17.11.21 - 06:00
L'ex presidente se ne va sbattendo la porta. La goccia? Un testo favorevole al PSE pubblicato sotto l'egida del Partito.
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L'ex presidente del Ps di Lugano Alberto Leggeri
L'ex presidente del Ps di Lugano Alberto Leggeri
«La sezione del PS gioca molto sporco, da oggi non ne faccio più parte»
L'ex presidente se ne va sbattendo la porta. La goccia? Un testo favorevole al PSE pubblicato sotto l'egida del Partito.
Alberto Leggeri ricorda che sul tema il PS ha lasciato libertà di voto: «Trovo indegno che la direzione se ne esca con questo scritto, tirando pesci in faccia ai socialisti che voteranno No». E sull'indebolimento del Partito: «Non è di ieri. Dopo Cansani c'è stata una regressione».

LUGANO - Sbatte la porta della sezione per svegliare i compagni dal torpore e accusa al contempo la direzione di attuare «un gioco molto sporco» a favore del Polo Sportivo e degli Eventi. Fa rumore la presa di posizione pubblica del socialista Alberto Leggeri (che è stato presidente del Ps cittadino tra il 2004 e il 2008): «Da questo momento - ha scritto su FB - non faccio più parte della sezione PS di Lugano».

La goccia è tutta condensata in un testo (vedi nel box in basso) apertamente favorevole al PSE apparso sulla pagina social ufficiale sezionale (il testo, estrapolato da un’opinione di Marilena Ranzi è stato nel frattempo rimosso). «Ma che l’Assemblea del Partito decida per la “libertà di voto” e adesso la direzione se ne esca con questo scritto, tirando pesci in faccia ai socialisti (e non sono pochi!!) che voteranno “NO”, lo trovo veramente un fatto indegno» ha scritto Leggeri. Detto in altri termini, «è un gioco molto sporco».

«I colpi bassi - spiega a Tio/20Minuti lo stesso ex docente di geografia al Liceo Lugano 1 - possono far parte di una campagna elettorale, però...». 

Non è il primo mal di pancia… Giusto?
«Parlo di fatti reiterati che ho pure segnalato, senza successo, visto che si continuano. Dopodiché è normale che uno si arrabbi. Ad esempio c’è stato il capogruppo in Consiglio comunale (Carlo Zoppi, ndr) che ha pubblicato la sua opinione sul Mattino della Domenica. Un fatto per me inaccettabile».

E contrario anche alle indicazioni del PS cantonale?
«Dal 2014 c’è un veto formale del PS a scrivere sul Mattino. Ti attaccano tutte le domeniche e ci vai a scrivere la tua opinione? Così si passa per portatori d’acqua».

La sua seconda arrabbiatura?
«È stata inviata una newsletter della sezione di Lugano dove sono intervenute tre persone a favore del PSE e non si sono degnati di chiedere a nessuno dei contrari. Tutto questo dopo che l’Assemblea aveva lasciato libertà di voto».

Veniamo al testo all’origine del suo strappo con il PS cittadino (e non con quello cantonale).
«Uno scritto estrapolato da un testo di Marilena Ranzi, ma pubblicato sotto l’egida del Partito socialista di Lugano. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho voluto marcare questa inadeguatezza nella gestione della campagna. Mi spiace anche perché tutti possono sbagliare, ma se si persevera vuol dire che dietro c’è un gioco sporco».

Da socialista si sarebbe aspettato un approccio differente al PSE?
«La mia opposizione a questo PSE deriva solo dal fatto che ci si fa scudo con la storia dello sport per i giovani, quando lo sanno anche i paracarri che sul campo A giocherà solo e unicamente il FC Lugano. Secondo punto, si è voluto ingolosire i "privati" attraverso delle concessioni, secondo me, inaccettabili. Da socialista dico che non si può alimentare ulteriormente la speculazione fondiaria. In più ci aggiungono un inquilino, solvibile come è la Città di Lugano, che per 90 anni non pagherà certo bruscolini».

Sempre da socialista si sente superato a sinistra dall’MPS?
«Non la porrei in questi termini, anche se nel PS c’è qualcuno che in modo prevenuto non accetta tutto quello che arriva dall’MPS. Bene o male facciamo parte dello stesso “orto” ed è normale che ci sia un po’ di concorrenza, ma da lì ad essere quasi talebanamente contro non va bene. A loro va dato atto che pur essendo quattro gatti si muovono abilmente».

La direzione del PS di Lugano spinge secondo lei a favore del progetto?
«Questo è indubbio. D’altra parte è anche comprensibile, visto che la municipale (Cristina Zanini Barzaghi, ndr) si è spesa, in modo secondo me eccessivo, a favore del PSE. Ma ce ne passa dal far quadrato, al diventare offensivi per una buona fetta di socialisti che la pensano in modo diverso».

In ottica delle prossime elezioni comunali, questa battaglia rischia di lasciare scorie nel Ps di Lugano? Rischia di indebolire il partito?
«In realtà in città il Partito si sta indebolendo da quasi vent’anni ormai. C’era una locomotiva elettorale che si chiamava Giovanni Cansani, il quale aveva tutt’altra sensibilità e fiuto politico. Dopo di lui c’è stata una regressione».

Tornando al suo "me ne vado"…
«In definitiva vuol anche essere una sorta di svegliarino. Per non finire estinti come i dinosauri. Il PS non si è reso infatti conto del fatto che la Lega è passata dal criticare le megalomanie del “Maracanà” all’appuntarsi al bavero il progetto. Una mutazione per me politicamente significativa».

 

Ecco il testo pubblicato e poi cancellato dalla pagina FB del PS di Lugano
«Partito Socialista Lugano - È chiaro che l’investimento per il PSE non è di poco conto, ma credo che, mettendo sul piatto le varie sensibilità, lo stesso penda decisamente verso l’accettazione del progetto proposto. Con la soluzione di partenariato pubblico-privato la Città se ne esce con un aumento contenuto di moltiplicatore e inoltre la Confederazione, il Cantone e altri Comuni del Luganese stanno accrescendo la parte di contributi esterni, riconoscendo l’importanza sovracomunale del progetto».

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