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BELLINZONAPolveri sul quartiere Seghezzone: «Ma le centraline di misurazione sono credibili?»

04.10.21 - 10:30
Nuove domande dall’MPS dopo le irregolarità nella triturazione degli scarti riscontrate dalla Spaas presso la Congefi
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Il piazzale con gli scarti e i macchinari davanti al capannone.
Il piazzale con gli scarti e i macchinari davanti al capannone.
Polveri sul quartiere Seghezzone: «Ma le centraline di misurazione sono credibili?»
Nuove domande dall’MPS dopo le irregolarità nella triturazione degli scarti riscontrate dalla Spaas presso la Congefi
Una serie di dubbi sollevati davanti al Consiglio di Stato: «Come mai le centraline in via Baragge non rilevano mai le immense nuvole che si innalzano dal deposito della ditta?». La presenza del macchinario trituratore sul piazzale esterno dell'azienda visibile anche dalle mappe di Google.

GIUBIASCO - La triturazione di scarti lignei presso la Congefi, in via Baragge a Giubiasco, andrebbe eseguita «unicamente all’interno del capannone». Dopo le irregolarità riscontrate nel corso di due sopralluoghi (il primo nel 2020, l’ultimo lo scorso luglio) effettuati dalla Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (Spaas) molti dubbi restano in sospeso nell’aria del Parlamento. 

L’MPS torna infatti alla carica con una seconda interrogazione, firmata dal gruppo con i deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori, dopo quella inoltrata lo scorso 9 luglio (ed evasa dal Consiglio di Stato il 30 settembre). La pistola fumante, o meglio la macchina trituratrice, sarebbe infatti ben visibile sullo spiazzo all’aperto, davanti al capannone, sulle mappe di Google. Nella foto - si legge nel nuovo atto parlamentare inoltrato stamattina - è ben visibile il trituratore, il nastro trasportatore e la catasta di triturato!». Come pure, lascia perplessi i deputati del Movimento per il socialismo, la misurazione effettuata nell’area adiacente la ditta: «I dati raccolti ad oggi non mostrano una chiara provenienza di polvere dalla ditta in questione» ha scritto il Governo nella risposta alla prima interrogazione. E ancora, la stazione di misurazione, situata proprio nel quartiere Seghezzone, «non presenta picchi di valori di polveri fini anomali. I superamenti registrati sono di fatto tutti da ricondurre a questioni meteorologiche e in generale seguono l’andamento delle altre stazioni di misura, dimostrando che sono da ricondurre al carico di inquinanti a cui è solitamente soggetto il nostro cantone e non alle attività specifiche delle ditte nelle immediate vicinanze».

Da qui tutta una serie di nuovi interrogativi inoltrati stamani al Consiglio di Stato:

1.  Se, come sostenuto nella risposta, la ditta Congefi è soggetta a controlli regolari, come mai, benché l’attività di trituraggio si svolgesse all’aperto dal 2011, il Dipartimento del Territorio non è mai intervenuto se non a fronte delle segnalazioni dei cittadini nel 2020?

2. Quali controlli obbligatori devono venir eseguiti dal DT per imprese del ramo smaltimento rifiuti? 

3. A detta dello stesso proprietario di Congefi (intervista a LaRegione lo scorso 9 luglio) il materiale triturato viene depositato all’esterno sotto una tettoia e adeguatamente bagnato per non disperdere polveri fini. Considerato che il terreno dove viene depositato il materiale è sterrato, non vi è il fondato rischio che il drenaggio contenente vernici, solventi, colle, idrocarburi possa essere confluito nel terreno? 

4. In base alle direttive dell’UFAM (Ufficio federale dell'ambiente) occorre evitare che, a seguito del deposito di rifiuti di legno, possano giungere nelle acque superficiali e sotterranee sostanze che possono inquinarle (art. 6 LPAc) e le acque di scarico devono essere raccolte, evacuate e, se necessario, trattate (art. 29 cpv. 1 lett. c OPSR). Partendo dal presupposto che il legname ritirato nei Comuni e nei cantieri da Congefi può essere inzuppato d’acqua, decanta con tutti i prodotti pericolosi contenuti nel deposito intermedio della ditta, non ritiene che la ditta debba dotarsi delle necessarie vasche di contenimento come da normative.

5. Il capannone chiuso dove Congefi sostiene di triturare il legname è dotato di filtri antiparticolato come da normative UFAM?

6. Se è al corrente che i capannoni sul retro di proprietà Congefi non sono chiusi (lati aperti dove transitano i mezzi pesanti)?

7. Se è consapevole che tutte le attività eseguite da Congefi sono per natura rumorose e generano un forte inquinamento acustico ben udibile anche nei quartieri abitati adiacenti?

8. Se è al corrente che le attività esterne fonti di forte inquinamento acustico si protraggono a volte fino alle ore 20.30, incluso il sabato?

9. Perché non obbliga immediatamente Congefi a chiudere completamente i suoi capannoni ed eseguire le proprie attività esclusivamente all’interno?

10. Non ritiene che vi sia la necessità di monitorare l’intensità dell’inquinamento acustico?

11. È consapevole che Congefi, per un decennio, triturando e stoccando scarti di legname all’aperto e su sedime sterrato ha compiuto e reiterato un grave reato provocando un gravissimo inquinamento atmosferico, del suolo e acustico?

a. Può specificare quali sanzioni sono state inflitte a Congefi per le gravi e reiterate violazioni?

b. Può specificare quali misure di controllo atte all’immediato ripristino della legalità c/o Congefi sono state intraprese dal DT? 

12. In base alla letteratura scientifica le polveri generate dalla triturazione del legname sono di fatto PM10; è pertanto errato e fuorviante affermare che le centraline non rilevano nulla perché si tratta di polveri “grossolane”. Le polveri definite grossolane equivalgono indicativamente a un granello di sabbia che ben difficilmente può venir sollevato in aria in assenza di un forte vento, oltre i 50KM/h. Le immense nubi di polvere, documentate più volte, si alzano dal deposito Congefi anche con un filo d’aria…. Sui davanzali delle abitazioni del quartiere Seghezzone si deposita una finissima polvere giallastra, non sabbia o polvere grossolana.  Le centraline OASI poste a 50 metri dall’impianto Congefi sono perfettamente equipaggiate per rilevare sia le PM 2.5 che le PM 10. Come spiega che le centraline di Via Baragge non rilevano mai le immense nuvole di polveri fini che s’innalzano dal deposito Congefi?

a.       Non ritiene che i dati delle centraline di rilevamento pubblicati abbiano scarsissima credibilità o perlomeno debbano essere verificati da un’entità  terza?

b.       Non ritiene per sgombrare tutti gli equivoci e a tutela della salute della popolazione, andrebbe analizzata la composizione chimica e il reale PM della polvere che da anni avvolge il quartiere Seghezzone?

13.  E consapevole che oltre alla fabbrica di cioccolato Stella nel raggio di 50 metri vi sono altre 2 attività alimentari? (3Valli import/export frutta e verdura e la pescheria  Lawrence)?

14.  Può dirci a chi compete la verifica della compatibilità in merito all’ubicazione fra le 3 aziende alimentari presenti nella zona e l’attività inquinante dello smaltimento dei rifiuti?

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