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CANTONE«Dopo 25 anni di battaglie spericolate il Guastafeste tira i remi in barca»

31.08.21 - 07:33
L’iniziativa sulla legittima difesa in votazione il 26 settembre sarà l’ultima battaglia, annuncia Giorgio Ghiringhelli
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Giorgio Ghiringhelli ha annunciato il suo addio alla scena politica.
Giorgio Ghiringhelli ha annunciato il suo addio alla scena politica.
«Dopo 25 anni di battaglie spericolate il Guastafeste tira i remi in barca»
L’iniziativa sulla legittima difesa in votazione il 26 settembre sarà l’ultima battaglia, annuncia Giorgio Ghiringhelli

LOSONE - «Dopo 25 anni di battaglie spericolate il Guastafeste tira i remi in barca». Con queste parole Giorgio Ghiringhelli annuncia che il movimento lascerà la scena politica dopo il voto sull'iniziativa sulla legittima difesa, previsto il 26 settembre.

Un addio dovuto «un po’ per motivi anagrafici (compirò 70 anni l’anno prossimo), ma soprattutto per motivi di salute», spiega Ghiringhelli. Il che non significa un abbandono totale della vita politica: «Salute permettendo, continuerò comunque a battermi contro l’islamizzazione della Svizzera e a denunciare con articoli i pericoli per la nostra società occidentale (in particolare per le donne) derivanti dalla diffusione del fascismo islamico e da un’incontrollata immigrazione di matrice soprattutto islamica che contribuisce ad accelerare il processo di colonizzazione islamica dell’Europa in corso da una cinquantina d’anni».

Non si fermerà nemmeno l'organizzazione del premio nazionale “Swiss Stop Islamization Award” - destinato a ricompensare ogni anno con 2'000 franchi ciascuno tre critici dell’islam nelle differenti regioni linguistiche – che nel 2022 giungerà alla quinta edizione. «Qualora per qualsiasi motivo io non fossi più in grado di organizzarlo la continuità del premio sarà garantita dall’Association Suisse Vigilance Islam, che ha sede a Ginevra» sottolinea Ghiringhelli, che rivolge un pensiero alle donne in Afghanistan, «che dopo aver respirato un po’ di libertà per un ventennio dovranno rituffarsi nel medioevo talebano perdendo i loro diritti e subendo l’obbligo d'indossare quel burqa che ora fa inorridire le femministe rossoverdi nostrane: le stesse che pochi mesi fa avevano osteggiato il lungimirante divieto di dissimulare il volto in pubblico in Svizzera facendo del burqa un simbolo di libertà!».

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