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CANTONEMartignoni insiste: «Ho fatti rilevanti da riferire»

09.10.20 - 23:35
Una settimana fa aveva scritto alla Commissione Giustizia in relazione all'elezione del giudice del Tribunale d'appello
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Brenno Martignoni
Brenno Martignoni
Martignoni insiste: «Ho fatti rilevanti da riferire»
Una settimana fa aveva scritto alla Commissione Giustizia in relazione all'elezione del giudice del Tribunale d'appello
«A oggi non ho ricevuto convocazione» dice l'ex sindaco di Bellinzona. I «fatti rilevanti», solo accennati in una lettera, potrebbero riguardare le designazioni poco chiare dei giudici a latere. O forse c'è di più.

BELLINZONA - «A oggi non ho ricevuto convocazione» afferma Brenno Martignoni Polti. L’avvocato, ormai una settimana fa, aveva chiesto per iscritto alla Commissione Giustizia e Diritti di essere sentito. Fosse un processo parleremmo di “persona informata sui fatti”, invece si tratta solo dell’elezione da parte del Gran Consiglio di un giudice del Tribunale d’appello da attribuire al Tribunale penale cantonale. Ma è tema rovente, come dimostra l’interpellanza odierna di Matteo Pronzini. 

Crisi che parte da lontano - Martignoni è uno dei quattro candidati in lizza, gli altri sono Elettra Orsetta Bernasconi Matti, Manuela Frequin Taminelli e Siro Quadri. Nella lettera spedita lo scorso 2 ottobre, l'avvocato chiedeva «formalmente di essere sentito per riferire fatti rilevanti in merito». Una settimana fa, al Caffè, lei ha dichiarato che «la crisi in atto parte da lontano ed è giusto e doveroso informare il Parlamento». Da quanto lontano, se si può sapere? «Mi sono ripromesso - si trincera Martignoni - di seguire le vie istituzionali, nel rispetto delle regole democratiche, per informare chi di dovere».

I giudici più o meno a latere - L’avvocato non conferma, ma neppure smentisce che «i fatti rilevanti» siano da ricondurre al motivo per cui, a fine ottobre 2019 rinunciò volontariamente alla carica di giudice supplente. Allora puntò il dito contro un utilizzo e una designazione poco chiara dei giudici a latere. Alcuni venivano designati per decine di dibattimenti, altri quasi mai. «La questione però non venne approfondita né dal Consiglio di Stato né dal Parlamento».

Conto alla rovescia - Essendo lo stesso Martignoni parte in gioco, qualcuno potrebbe pensare a un suo interesse di parte nel voler essere ascoltato... «A muovermi - tiene a precisare l’ex sindaco di Bellinzona - è lo spirito del politico. Il profondo rispetto del nostro sistema decisionale, retto da prerogative affidate ai nostri rappresentanti scelti dalle elettrici e dagli elettori ticinesi. Un senso di giustizia che va ben oltre l’interesse del singolo». I tempi per essere sentito cominciano però a farsi stretti: «Certo che se la Commissione non mi dà udienza prima del 19 ottobre 2020, le parlamentari e i parlamentari, volenti o nolenti, verrebbero di fatto esclusi dalla possibilità di aggiungere elementi per la scelta di un magistrato ordinario, poi in carica fino al 2028...». A buon intenditor...

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