Cerca e trova immobili

BELLINZONA«Facciamo pagare chi ci ha danneggiato»

21.09.20 - 08:55
I Verdi chiedono di far passare alla cassa chi ha inquinato il sito della Petrolchimica SA di Preonzo.
Ti Press
Ronnie David
Ronnie David
«Facciamo pagare chi ci ha danneggiato»
I Verdi chiedono di far passare alla cassa chi ha inquinato il sito della Petrolchimica SA di Preonzo.

BELLINZONA - Il Consiglio comunale di Bellinzona sarà chiamato la prossima settimana a decidere l'inizio della bonifica del sedime della Petrolchimica SA (Preonzo), altamente contaminato. I costi dell'operazione sono stimati in 20-25 milioni di franchi complessivi.

I Verdi condividono la necessità di risanare quest'area, visto che si tratta di «un dovere morale (e legale) di un ente pubblico nei confronti delle future generazioni». Ma sono tuttavia convinti che il Comune debba fare tutti gli sforzi necessari per chiamare alla cassa chi, per decenni, ha impunemente inquinato il sito.

Tramite un'interpellanza, i Verdi chiedono dunque al Municipio di adoperarsi in maniera più incisiva affinché le esternalità causate da aziende come questa non rimangano a carico delle cittadine e cittadini della Città. L'auspicio è inoltre che situazioni come queste non abbiano a ripetersi in futuro e che aziende potenzialmente inquinatrici siano costrette ad alimentare un apposito fondo per riparare a gravi danni come questi.

Le domande sottoposte al Municipio:

    • Per quale ragione la Città ha deciso di assumere la competenza della committenza nell’ambito di questi lavori?
    • Per quale motivo si e deciso di far capo ai fondi per la delocalizzazione delle imprese (finanziate evidentemente con fondi pubblici) piuttosto che intavolare una seria discussione sulla partecipazione dei costi (previsti complessivamente attorno ai 20-25 milioni) da parte degli ex-proprietari?
    • Che tipo di azione intende promuovere la Città volta a recuperare quanto speso con i perturbatori per comportamento ?
    • Che passi intende fare nei confronti della Tamoil SA, ultima proprietaria della petrolchimica SA e che ha generato situazioni di tensione simili anche in altre realtà (esempio raffineria di Collombey (VS))?
    • E’ immaginabile che a fronte di un diniego di partecipazione ai costi da parte di questa ditta la Città avvii una campagna di sensibilizzazione verso la popolazione del comportamento ambientalmente irresponsabile di questa ditta?
    • In che misura il patriziato di Preonzo, proprietario di terreni adiacenti presumibilmente inquinati nel sottosuolo sarà chiamato alla cassa per il risanamento dei loro fondi? Qualora non lo fosse, per quale ragione?
    • Corrisponde al vero che la stima del fondo 699 RFD Preonzo è di 2,83 milioni di franchi, che ricordiamo è stato pagato dalla ditta Gerre SA 1 franco?
    • Quali restrizioni sono previste sul fondo una volta ultimati i lavori di risanamento ed in relazione alla frana? Che tipo di sfruttamento è immaginabile? E’ immaginabile che su quel sedime sia possibile procedere con un deposito d'inerti come da intenzioni iniziali della proprietà? Se sì come mai data la vicinanza con la zona della frana? Intende il Municipio far partecipare direttamente il proprietario ai costi in che misura?
    • La ditta incaricata dalla Città (EVOLVE SA) con l’ennesimo mandato diretto dello studio che esperienza ha nell’ambito del risanamento ambientale e nell’ambito dell’idro-geologia? Per quali motivi è stata scelta? L’ingegnere titolare della ditta ha esperienza in questo settore? Ci sono opere che vengono subappaltate a terzi con il rischio che lavori e smaltimenti non vengano svolti a regola d’arte? Eventualmente a chi?
    • Vi sono altri terreni sul suolo di Bellinzona che potrebbero vivere una situazione analoga a quella in oggetto? È ipotizzabile istituire un Fondo per risanamenti ecologici alimentato anticipatamente da proprietari o usufruttuari di un terreno su cui si svolge un’attività potenzialmente dannosa, prima che i perturbatori per comportamento, per un motivo o per l’altro, abbiano lasciato il terreno stesso?
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE