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CANTONE / SVIZZERACdA della Posta: «Il Governo prende in giro la Svizzera italiana?»

09.06.20 - 10:12
Marco Romano sottopone una serie di domande al Consiglio federale.
Keystone
CdA della Posta: «Il Governo prende in giro la Svizzera italiana?»
Marco Romano sottopone una serie di domande al Consiglio federale.
La nomina di Corrado Pardini non soddisfarebbe il criterio della rappresentazione regionale e linguistica.

BERNA - La nomina di Corrado Pardini nel CdA della Posta, secondo Marco Romano, ha portato nuovamente il Consiglio federale a mettere in ultima priorità la questione regionale e linguistica. Prendendo le 3 ex-regie federali (Swisscom, Posta, FFS), infatti, quanti rappresentanti della Svizzera italiana siedono nei rispettivi CdA? Si tratta di un numero sufficiente ed equo? La cifra evidenzia un problema? L'esiguo numero evidenzia un problema del Consiglio Federale o la Svizzera italiana conta solo cittadine/i incapaci di assumere queste cariche? Tutte domande che Marco Romano ha deciso di sottoporre al Governo.

Ma non solo, perché il consigliere nazionale pipidino chiede anche se corrisponda al vero che Corrado Pardini, nel dossier che ha portato alla sua nomina, sia stato presentato anche come rappresentante della Svizzera italiana. Quale legame c'è tra il signor Pardini e la Svizzera italiana? La proposta all'attenzione del Consiglio federale è stata modificata soprassedendo all’ultimo al criterio regionale e linguistico? Per il Governo la questione sindacale è più rilevante di quella regionale e linguistica?

«Se la nomina del signor Corrado Pardini nel CdA della Posta soddisfa anche la necessità di avere un italofono nell'organo solo perché di origini italiane - rileva ancora il deputato -, significa che il Consiglio federale d'ora in poi soprassiede totalmente a un'equa rappresentanza delle regioni linguistiche e delle differenti regioni del Paese? Come tedescofono si è pronti a nominare un tedesco con doppia cittadinanza CH-DE cresciuto e residente a Ginevra?».

La nomina è stata infine giustificata con il criterio sindacale. «Ritenuto che da tempo il Consiglio federale proclama una volontà di meglio ripartire le cariche in questi organi tra le regioni linguistiche - chiede in conclusione Romano -, l'assenza di una proposta di un rappresentante della Svizzera italiana, significa che nella realtà sindacale di Ticino e Grigioni italiano non vi sono profili sufficientemente capaci e all'altezza del signor Pardini?».

Ai quesiti di Romano verrà data risposta nella tradizionale ora delle domande prevista lunedì prossimo, 15 giugno. 

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