La bicicletta è un mezzo di trasporto che garantisce le distanze sociali, ma non solo.
Per questo un'interpellanza dei Verdi chiede di lanciare un progetto pilota. E sottolinea: «La mortalità da Covid-19 è più alta con elevati tassi d'inquinamento da PM10»
LOCARNO - In questo particolare periodo il mezzo di trasporto pubblico e collettivo rischia di essere in difficoltà visti i timori legati ai luoghi affollati. Occorre però evitare di congestionare ulteriormente le strade con il traffico motorizzato privato, con tutti i rischi per la salute che rappresenterebbe: maggior inquinamento da smog e maggior inquinamento acustico. La bicicletta rappresenta quindi, ancora più del solito, un mezzo di trasporto che permette di rispettare le distanze fisiche e di mantenere una buona forma fisica.
Ed è proprio con l'intento d'incentivare l'utilizzo delle due ruote che Matteo Buzzi e Marko Antunovic hanno deciso di presentare un'interpellanza al Municipio di Locarno. Chiedendo ad esempio d'implementare delle chiusure al traffico motorizzato provvisorie (con diritto di accesso ai confinanti) per la creazione immediata di percorsi diretti e sicuri sulle principali direttrici stradali per accedere alla Città.
O ancora di predisporre un progetto pilota, limitato nel tempo, che preveda la riduzione della velocità a 30 km/h su tutto il territorio comunale: «Con una valutazione scientifica indipendente del progetto si potrebbe capire se riducendo la velocità si ridurrebbe anche l’inquinamento atmosferico e acustico e si aumenterebbe la sicurezza e la mobilità», sostengono i due consiglieri comunali dei Verdi.
Infine, Buzzi e Antunovic ricordano che alcuni studi hanno messo in evidenza un possibile nesso tra mortalità da Covid-19 e tassi d'inquinamento cronico da PM10, inquinamento che ha indebolito gli apparati respiratori delle persone nelle zone più inquinate.
Nel dettaglio, ecco le domande sottoposte all'attenzione del Muncipio: