Unia non condivide totalmente le scelte del Governo ticinese, ma le appoggia. «L'alternativa federale è peggio».
Il pacchetto cantonale è invece criticato da Forum Alternativo: «L'economia comanda e il popolo trotta». L'MPS: «L'11 maggio è troppo presto per riaprire le scuole».
BELLINZONA - Le nuove disposizioni sulle attività economiche in Ticino, annunciate poco fa dal Consiglio di Stato, rappresentano per Unia «un cedimento alle pressioni padronali in atto da settimane» e contraddicono «le raccomandazioni di una parte importante del mondo medico-scientifico».
Secondo il sindacato, infatti, la ripresa delle attività produttive dovrebbe avvenire in maniera più lenta e più scaglionata di quanto prevede la nuova Risoluzione Governativa. «Nonostante questo - precisa Unia - abbiamo sottoscritto come nelle scorse settimane il pacchetto di misure cantonali, perché l’alternativa sarebbe stata peggio ovvero la riapertura totale e immediata di fabbriche e cantieri, come previsto dall’Ordinanza federale».
La ripresa delle attività economiche va però accompagnata - precisa Unia - da un potenziamento «quantitativo e qualitativo» dei controlli sui luoghi di lavoro per verificare il rispetto delle norme d’igiene accresciute e di distanza sociale. «Chiediamo in particolare la creazione di cellule di controllo ad hoc all’interno di ogni azienda e di ogni realtà produttiva, così come l’istituzione di un tavolo di lavoro che coordini e valuti collettivamente i risultati dei controlli effettuati su terreno».
Aiuti economici - Il sindacato ribadisce infine la necessità di rafforzare il sostegno economico delle lavoratrici e dei lavoratori. «Ad esempio - conclude Unia - andrebbe compensato totalmente il salario per i dipendenti a lavoro ridotto con reddito medio e basso e con la presa a carico delle perdite di reddito dei lavoratori indipendenti e del personale domestico. Vanno inoltre decretate misure straordinarie contro il licenziamento, in particolare per le aziende che beneficiano di aiuti pubblici».
«Economia comanda, popolo trotta» - Se Unia ha deciso di fare "buon viso a cattivo gioco", non così diplomatico si è dimostrato il Forum Alternativo che ha ferocemente criticato il pacchetto cantonale approvato dal Governo. «L'economia comanda e il popolo trotta», attacca il gruppo. Nella decisione odierna il Forum Alternativo vede molta incoerenza. «Gli assembramenti nelle pubbliche piazze o nelle vie con più di cinque persone continueranno a restar puniti, mentre le centinaia di persone al lavoro in luoghi chiusi come le fabbriche, saranno autorizzati».
«Non riaprite le scuole» - L'Mps da parte sua si oppone in modo chiaro soprattutto per quanto concerne la data di riapertura delle scuole dell'obbligo fissata per l'11 maggio dal Consiglio federale: «Questa decisione avrà ripercussioni pesanti e invitiamo Governo e comuni a non metterla in pratica - precisa il Movimento. Che poi espone le sue motivazioni: «La dimensione di diverse scuole, la configurazione geografica delle stesse, l’affollamento di diverse sedi, nonché il tipo di strutture logistiche sconsigliano fortemente una riapertura. E tutto questo al di là delle possibilità, estremamente aleatorie, del rispetto delle cosiddette norme igieniche e di distanziamento sociale».