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CANTONEScuola, l'MpS bacchetta il DECS: «Gestione pasticciata»

16.04.20 - 12:16
Scuola, insegnamento a distanza e possibile riapertura: l'invito è alla creazione di un gruppo di lavoro
tipress (archivio)
Scuola, l'MpS bacchetta il DECS: «Gestione pasticciata»
Scuola, insegnamento a distanza e possibile riapertura: l'invito è alla creazione di un gruppo di lavoro

BELLINZONA - La gestione della scuola in questo periodo di emergenza sanitaria è stata al centro di numerose discussioni. Sull'argomento si chinano ora Angelica Lepori, Matteo Pronzini, Simona Arigoni (MpS) con un'interrogazione rivolta al Governo. Per i suddetti deputati, il DECS avrebbe agito «come da sua tradizione, senza consultare le componenti fondamentali della scuola: docenti, allievi e famiglie».

Il riferimento va alla chiusura, definita «tardiva e pasticciata», delle scuole. Ma pure alla messa in pratica dell’insegnamento a distanza. E ancora - continuando nelle critiche - alle «pseudo direttive che non chiariscono minimamente dove si vuole andare: unica preoccupazione capire come proseguire con il programma, nessuna seria riflessione sul ruolo che la scuola potrebbe e dovrebbe avere in questo contesto, soprattutto per non lasciare sole le famiglie ad affrontare con i figli l’emergenza sanitaria, ma anche economica e sociale», sostiene l'MpS.

Vengono criticate pure le condizioni in cui parte dei docenti starebbero affrontando l’insegnamento a distanza. «È noto - prosegue l'interrogazione - che la stragrande maggioranza del corpo docente sono donne, molte con figli a carico e, magari, anche con genitori anziani dei quali occuparsi, soprattutto in questa fase. Evidentemente anche questi sarebbero stati elementi da prendere in considerazione nell’implementazione dell’insegnamento a distanza».

A lasciare perplessi i deputati MpS è pure la discussione su una possibile riapertura delle scuole. «Si fanno ipotesi lasciando comunque tutti in una situazione di tale incertezza da rendere difficile la pianificazione del lavoro e delle attività».

Sulla base delle suddette considerazioni, al Consiglio di Stato vengono posti i seguenti interrogativi:

1. Non ritiene opportuno creare un gruppo di lavoro ampio, che coinvolga tutte le componenti della scuola, per discutere come organizzare e pianificare l’insegnamento a distanza e se e come immaginare una possibile riapertura?

2. Come si sono organizzate le varie sedi di scuola media e scuola media superiore? Questa organizzazione ha permesso di garantire un’uniformità del tipo di insegnamento impartito su tutto il territorio? Queste modalità sono state in grado di cogliere le difficoltà delle famiglie e evitare che le disuguaglianze sociali, già evidenti nella scuola in presenza, si accentuassero?

3. Quante sono le famiglie che non hanno accesso a mezzi informatici e alla tecnologia? Come si è mosso il Dipartimento per colmare eventuali lacune?

4. In che modo concretamente vengono sostenute le famiglie più vulnerabili, pensiamo per esempio alle famiglie migranti, ma non solo, nella gestione della relazione con la scuola?

5. Nel caso di una riapertura delle scuole, come si pensa di permettere il rispetto delle norme di distanziamento sociale e di igiene accresciuta?

6. Si sono pensate misure per proteggere quei docenti e funzionari attivi nella scuola che appartengono alle categorie a rischio (persone malate e vicine all’età di pensionamento o con genitori anziani a carico)?

7. Con quali obiettivi pedagogici ed educativi si pensa di riaprire le scuole?

8. Come mai per le scuole elementari e per le scuole speciali non si sono date subito, come per altro richieste dai/dalle docenti, indicazioni su come procedere con l’insegnamento a distanza?

9. Sulla base di quali considerazioni si vieta oggi l’utilizzo di tecnologie alternative a Moodle e Teams?

9. Non ritiene che una decisione come quella evocata per le scuole speciali metta le docenti e i docenti in una condizione di difficoltà e rappresenti un problema per ragazzi già fragili e che necessitano di una certa routine?

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COMMENTI
 

Güglielmo 4 anni fa su tio
Ma per piase ma chi li ascolta ancora questi......

pillola rossa 4 anni fa su tio
Se, e sottolineo se, c'era un settore che non andava chiuso quello era il settore scolastico. Follia pura e abuso di potere.

Nmemo 4 anni fa su tio
Considerato sia stato accertato (in Germania) che un ragazzo sano, in età scolastica obbligatoria, abbia infettato 3000 persone, osservo che una moltitudine di adolescenti e giovani adulti, quelli che stanno giorno e notte a bighellonare, non mantengono le distanze sociali. Sono convinto che nemmeno sappiano che sono i potenziali asintomatici portatori dell’infezione. Il DECS non ha emanato in queste settimane direttive comprensibili per questi soggetti? Da quello che si costata, sembrerebbe di no!

Laika1 4 anni fa su tio
Hanno sempre qualcosa da criticare!!! Io trovo che il governo ha fatto tanto per noi e il nostro paese!! Ci siamo trovati in un attimo in un vortice infinito e non è facile gestire tutto e tutto che va bene a tutti!!! Proviamo ad essere un po' più altruisti e accettare anche se non sempre è giusto!!! Io ringrazio che fino adesso non ho preso niente e sono viva!!! Ho fatto la mia parte con le persone anziane e sono contenta del mio paese!!! Grazie governo!!!

Canis Majoris 4 anni fa su tio
Risposta a Laika1
Cavoli, a leggere quello che scrivi mi sembra di abitare da un’altra parte! Per me il governo ha dormito alla grande e sottostanno alle pressioni delle solite lobbies! Noi siamo stati infettati e per fortuna ne siamo usciti, ma fino a che c’è gente che muore e che si infetta, dovrebbero stare cauti a riaprire tutto, ma per troppa gente il dio denaro è più importante della vita stessa...

chris76 4 anni fa su tio
Risposta a Laika1
Condivido! A criticare sono tutti bravi, soprattutto con il senno di poi, ma il.nostro governo ha preso decisioni ponderate e ragionevoli. Mi associo ai tuoi ringraziamenti sia ai politici che a tutto quelli che hanno lavorato alla gestione della situazione.

vulpus 4 anni fa su tio
Lasciamo fare al governo e agli specialisti sanitari. È evidente che al 11 di maggio, in Ticino le scuole dell'obbligo difficilmente riapriranno. Sarebbe comprensibile per quelli che dovrebbero affrontare gli esami finali, ma per quella categoria di scuole , numerosissima, che secondo indicazioni dovrebbero iniziare in maggio, vorrebbe dire ricominciare a spandere virus: pensiamo ai trasporti, alle aule, alle mense, alle palestre, dove in generale le famose distanze sociali non sarebbe possibile rispettare.

Zico 4 anni fa su tio
MaUNI ha rinunciato ad incassare le quote dei loro associati? perchè a far domande il Pronzini è attivissimo, ma dar risposte...silente

Zico 4 anni fa su tio
Risposta a Zico
UNIA ovviamente

Lucadue 4 anni fa su tio
E avanti con le Pronzinate!

Gio 4 anni fa su tio
Il bue che da del cornuto all'asino.......

Dioneus 4 anni fa su tio
Hanno perfettamente ragione
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