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CANTONE/GRIGIONI«C'è un turismo della sanità verso il Ticino»

11.02.20 - 14:39
Alcuni mesolcinesi si spostano a Bellinzona per essere curati da personale medico che comunica in italiano, lingua spesso ignorata
TiPress - foto d'archivio
Fonte ats
«C'è un turismo della sanità verso il Ticino»
Alcuni mesolcinesi si spostano a Bellinzona per essere curati da personale medico che comunica in italiano, lingua spesso ignorata

COIRA - I deputati del Grigioni Italiano plaudono allo sportello per il pluralismo linguistico in seno all'amministrazione cantonale, ma chiedono altre misure per rafforzare la presenza di italofoni negli uffici pubblici. Secondo Noi-Togni i problemi linguistici persistono in altri ambiti, oltre quello amministrativo: "Vi è un turismo della sanità verso il Ticino".

L'italiano nei Grigioni - L'occasione per tornare sul tema del plurilinguismo linguistico nei Grigioni è stata fornita questa mattina a Coira dalla discussione sul Programma di Governo, che al punto 5.1 pone l'obiettivo della promozione della ricchezza linguistica e del mantenimento a lungo termine della lingua e della cultura italiana e romancia nel cantone. La soddisfazione per i risultati raggiunti con il nuovo servizio di coordinamento in seno alla Cancelleria, per vigilare sul corretto uso delle lingue minoritarie nei vari servizi, è però stata accompagnata da nuove rivendicazioni da parte dei deputati italofoni, come pure da quelli di lingua romancia. Fra le varie richieste vi è l'auspicio che tale sportello possa essere attivato nel 2021 e possa operare in modo autonomo.

«C'è chi pensa in italiano» - Alla presenza di una delegazione del Gran consiglio ticinese, oggi a Coira per seguire i dibattiti del Parlamento retico, il bregagliotto Maurizio Michael (PLD) ha suonato la carica dicendosi «quasi imbarazzato» di fronte ai colleghi parlamentari quando si affronta il tema delle lingue. A suo dire sarà importante che il nuovo sportello in seno all'amministrazione sia dotato dei necessari mezzi. «Ne va dell'applicazione della Legge sulle lingue del Cantone dei Grigioni». Eppure, come sottolineato dal mesolcinese Rodolfo Fasani (PPD, Mesocco), la cultura non andrebbe dimenticata: «È sinonimo di identità». Esprimendosi anche in qualità di insegnante e sindaco di Grono, il collega Samuele Censi ha parlato a questo proposito di una comunità che «lavora, pensa, sogna e gioca» in italiano.

Più italofoni nella dirigenza - «Troppo sovente - ha fatto notare Hans Peter Wellig (PLD, Circolo di Mesocco) puntando il dito sull'amministrazione cantonale - i contatti con i cittadini di lingua italiana, contribuenti nel nostro cantone, vengono tenuti, sia oralmente che per iscritto, in lingua tedesca». Manuel Atanes (PS, San Vittore) ha invece nuovamente invitato il Governo a rivolgere lo sguardo verso Berna, ai progressi compiuti nell'amministrazione federale. «Nei Grigioni la presenza di italofoni nelle posizioni dirigenziali è ancora troppo limitata», ha sottolineato.

Turismo della sanità - Dal canto suo la collega indipendente dello stesso Circolo di S. Vittore Nicoletta Noi-Togni ha attirato l'attenzione da un lato sui problemi ancora a suo dire irrisolti sul piano del pluralismo nel campo dei media: «In Mesolcina non si sa ancora ciò che succede a Coira». Dall'altro Noi-Togni è tornata sui problemi linguistici in ambito ospedaliero. «È un aspetto che non va dimenticato o sottovalutato», ha aggiunto parlando di turismo della sanità verso Bellinzona, da parte di mesolcinesi che si spostano in Ticino in modo da essere curati da personale medico che si esprime in italiano. «È eminentemente importante che l'assetto delle cure sopperisca ai bisogni della Svizzera italiana», ha quindi concluso Noi-Togni rivolta al Governo.

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COMMENTI
 

GI 4 anni fa su tio
certo che considerare "turismo della sanità" uno che da Soazza, per farsi curare, va a Belli.....gan vö....

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a GI
Come uno di S.Vittore -;)) È più vicino che uno di Biasca !
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