La Commissione agli Stati sostiene l'iniziativa ticinese, ora il dossier passa al Nazionale
BERNA - I dipendenti di una azienda che pratica dumping salariale vanno informati. È quanto ritiene la Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S) che ha deciso, con 7 voti contro 3 e una astensione, di sostenere un'iniziativa in tal senso del Canton Ticino.
Per la CET-S è necessario legiferare in tale campo, «in particolare alla luce della pressione cui è sottoposto il mercato del lavoro ticinese e dell'elevato rischio di abuso che ne deriva». Concretamente, l'iniziativa chiede di modificare la legge sui lavoratori distaccati (LDist) inserendo una disposizione che imponga alle aziende di informare i dipendenti in merito agli abusi riscontrati durante le verifiche nei settori sottoposti a contratti normali di lavoro. Chi non si piegherà a tale obbligo dovrebbe poter essere punito.
Nel giustificare le proprie richieste, il Canton Ticino ricorda come la legislazione attuale impone all'Ufficio dell'ispettorato del lavoro di non informare i dipendenti sui risultati dei controlli. La conseguenza? In alcuni casi, una volta pagata la multa, i datori di lavoro continuano a perpetrare dumping non riconoscendo retroattivamente il giusto salario ai propri collaboratori.
Il dossier passa ora alla commissione omologa del Consiglio nazionale. Se questa dovesse a sua volta dare seguito alla proposta, nata dal gruppo parlamentare del PPD, la CET-S potrà preparare un disegno di legge da sottoporre al plenum.