Sui banchi del Gran Consiglio approdano l'adeguamento della legge tributaria per il nuovo pacchetto fiscale e la ricapitalizzazione di LASA
BELLINZONA - Si annuncia molto calda la sessione parlamentare che prenderà il via questo pomeriggio a Palazzo delle Orsoline. All’ordine del giorno per il Gran Consiglio ci sono infatti due dossier particolarmente scottanti: il secondo pacchetto fiscale (approvato dal Governo lo scorso mese di luglio) e il messaggio a cui è appeso il destino dell’aeroporto di Agno.
L’aria attorno alla riforma fiscale è particolarmente tesa. La maggioranza della Commissione della gestione e delle finanze nelle conclusioni del proprio rapporto (relatori Alex Farinelli e Michele Foletti) ha sottolineato la necessità di adattare gli strumenti cantonali a fronte di una realtà fiscale in fase di cambiamento. «Non fare nulla, attendere gli sviluppi, vorrebbe dire perdere posizioni nella classifica della competitività sia a livello intercantonale, sia a livello internazionale». Diversamente, la minoranza della Gestione (rapporto di Ivo Durisch, firmato da Anna Biscossa, Samantha Bourgoin e Bruno Storni) ritiene che la situazione finanziaria del Cantone non sia «in grado di assorbire l’impatto della Riforma fiscale come presentata», i cui effetti finirebbero per toccare «come nel recente passato» le tasche dei cittadini.
Aeroporto in stand-by? - La questione dello scalo luganese invece, nonostante i due rapporti già presenti sui banchi del Gran Consiglio - uno di maggioranza a favore della ricapitalizzazione di LASA per «la sopravvivenza dell’aeroporto» e uno di minoranza che propone lo stanziamento di un credito di un milione, per la transizione verso una nuova LASA «indirizzata solo all’aviazione generale e gestita da privati» - potrebbe restare in stand-by. Il Partito socialista ha infatti chiesto negli scorsi giorni il rinvio della discussione, in attesa della prossima seduta del Legislativo luganese, in agenda per il 25 novembre: «Una decisione del Gran Consiglio su questa trattanda non è sensata prima che il Consiglio Comunale di Lugano abbia deliberato in merito».