Il movimento si domanda pertanto «se questo ricorso alla disoccupazione parziale non sia sostanzialmente fatto per mantenere un tasso di redditività elevato anche nel 2019
AGNO - La Mikron di Agno ha inoltrato alle autorità cantonali la domanda per introdurre il lavoro ridotto. «In altre parole i lavoratori riceveranno un salario minore di quello che ricevono normalmente e l’azienda potrà caricare sull’assicurazione disoccupazione il pagamento di questo salario parziale», commenta l’MPS.
La Mikron, scrive il movimento, è una di quelle aziende che Governo e Parlamento vorrebbero beneficare attraverso gli sgravi fiscali che stanno per approvare. Ma «l’azienda viene da anni di ottimi risultati, coronati da continui profitti», con «un utile netto di 12 milioni di franchi». Gli azionisti «hanno ricevuto qualcosa come 5 miliardi di franchi, quattro volte più di quanto avevano ricevuto nel 2017». Cifra che viene tuttavia smentita dal gruppo Mikron, la quale ci tiene a precisare che gli azionisti hanno ricevuto 3.3 milioni di franchi.
L'MPS aggiunge: «Nel rapporto di metà 2019 il consiglio di amministrazione segnalava un ottimo sviluppo delle attività, con una cifra d’affari in aumento del 14% rispetto al primo semestre del 2018, un EBIT (l’utile operativo lordo prima delle deduzioni per interessi e imposte) in aumento del 40% e un utile netto in progressione del 25%».
L’MPS si domanda pertanto «se questo ricorso alla disoccupazione parziale non sia sostanzialmente fatto per mantenere un tasso di redditività elevato anche nel 2019, accollandone il carico ai lavoratori (che subiranno comunque una riduzione dei salari) e alla cassa disoccupati (in parte pagata dai lavoratori)».
La Mikron è portata dal movimento come esempio delle «aziende che Governo e Parlamento da ormai qualche anno continuano a beneficare di sgravi fiscali» ma che, tuttavia, «alla prima avvisaglia di una diminuzione dei profitti dimentica i “cari collaboratori”, rifiuta di accollare qualche sacrificio agli azionisti e decide di scaricarli tutti sulle spalle dei lavoratori».