Il tema che sta scaldando l'attualità cantonale di questi giorni è ora oggetto di un atto parlamentare presentato dei deputati dell'MPS
BELLINZONA - Negli scorsi giorni, a seguito del tentativo della Suva di togliere alcune misure di prevenzione verso il personale delle Officine FFS di Bellinzona, la problematica dell’amianto è tornata prepotentemente al centro del dibattito pubblico.
Non sarebbero però unicamente i dipendenti delle Officine ad essere stati esposti per anni al minerale cancerogeno. Il discorso, per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti, va infatti esteso a tutte e tutti coloro che per ragioni professionali, famigliari o di vicinanza hanno avuto a che fare con l’Officina, ma anche con le altre infrastrutture di manutenzione pesante presenti nel Cantone. «A poche centinaia di metri dalla parte sud dell’Officina FFS, ad esempio, da sempre è presente una delle scuole elementari della città di Bellinzona», ricordano Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori.
Dal canto suo la SUVA, nella sua presa di posizione del 2 ottobre 2019, ha affermato che è il datore di lavoro responsabile della notifica del personale potenzialmente a rischio. In tutto questo dibattito pubblico manca però l'opinione del Governo. Per questo i tre deputati dellMPS hanno presentato un'interpellanza sul tema.
Ecco le domande al Consiglio di Stato: