Per l'MPS a pagare il risanamento dell'area deve essere il proprietario dell'azienda fallita, ossia Tamoil. E scatta l'interpellanza
BELLINZONA - Il Movimento per il socialismo (MPS) interpella il Consiglio di Stato in merito alla bonifica dei territori di Preonzo occupati dall’ex Petrolchimica SA, fallita nel 1996, per il quale è prevista una spesa che oscilla tra i 20 e i 25 milioni di franchi
Secondo le attuali ipotesi - viene ricordato nell’atto parlamentare - il costo sarà sostenuto per il 20% da Tamoil, proprietaria dell’azienda, con il rimanente 80% a carico invece della Confederazione, del Cantone e della città di Bellinzona. Uno scenario che l’MPS non condivide: «Riteniamo che il territorio abbia già pagato a caro prezzo la presenza della Petrolchimica a Preonzo e che la popolazione non debba anche accollarsi il costo del risanamento ambientale che spetta invece ai primi responsabili di questo scempio».
Palla quindi al Governo, a cui i deputati Lepori, Arigoni e Pronzini chiedono di prendere posizione, dichiarando se intende pagare il risanamento dell’area o se ritiene che a sostenere i costi dovrebbe essere la Tamoil SA, proprietaria della Petrolchimica al momento del suo fallimento.
Le domande dell'interpellanza