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LUGANOUn'altra pioggia di domande sulle rive del Ceresio

20.09.19 - 15:23
Un’interrogazione di Tiziano Galeazzi (primo firmatario) chiede chiarimenti sui casi della spiaggia abusiva di Caprino e della banchina in Riva Vela
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La banchina di legno di fronte a Palazzo civico (a sinistra) e le rive di Caprino (a destra).
La banchina di legno di fronte a Palazzo civico (a sinistra) e le rive di Caprino (a destra).
Un'altra pioggia di domande sulle rive del Ceresio
Un’interrogazione di Tiziano Galeazzi (primo firmatario) chiede chiarimenti sui casi della spiaggia abusiva di Caprino e della banchina in Riva Vela

LUGANO - È letteralmente una pioggia di domande quella abbattutasi in questi giorni sui tavoli del Municipio di Lugano, sollecitato a più riprese a pronunciarsi sul caso della presunta spiaggetta abusiva di Caprino. La vicenda - a braccetto con quella della banchina di legno edificata in Riva Vela, di fronte a Palazzo Civico - è finita ora anche nel mirino di una doppia interrogazione firmata da Tiziano Galeazzi e altri consiglieri comunali dei gruppi UDC e Lega*.

«Un via-vai notato da nessuno?» - Sulla questione della spiaggia, Galeazzi e cofirmatari chiedono all’Esecutivo cittadino di spiegare da quanto tempo erano a conoscenza della costruzione e come sia possibile che «nessuno si sia mai accorto del via-vai di zattere con materiale da costruzione che solcavano il Ceresio in direzione di Caprino». Come noto, la struttura è stata successivamente distrutta. E a tal proposito viene chiesto se il proprietario abbia o meno «notificato i lavori di costruzione e di sgombero» e attraverso quale procedura.

Ricordando inoltre che la costruzione occupava parte del demanio pubblico, gli interroganti chiedono di indicare se il proprietario avesse ricevuto un’autorizzazione e se «esistono altre proprietà private che, durante la loro costruzione si sono impossessate, senza autorizzazione, di spiagge di dominio pubblico». Se così fosse, è «prassi rilasciare dei permessi a posteriori pur di non intervenire in modo deciso per ripristinare la legalità?», scrivono Galeazzi e cofirmatari evocando l’ombra di «problemi di gestione» all’interno del Dicastero coinvolto «in questa imbarazzante situazione».

«Qualcosa non ha funzionato» - Per quanto concerne la banchina di legno invece il problema risiede sia nella procedura delle commesse che nella realizzazione dei lavori. «Qualcosa non ha funzionato», sottolineano i firmatari che chiedono al Municipio di quantificare i costi sostenuti - indicando pure se il predetto importo rientra nel margine di competenza dell’Esecutivo - e di spiegare come «un’azienda che non ha specifiche competenze per quel genere di costruzioni abbia potuto ottenere l'appalto», subappaltando a sua volta l’opera ad un’altra società «con grosse difficoltà finanziarie».

Le domande sulla spiaggetta

    1. Il Municipio era a conoscenza della costruzione apparentemente abusiva della spiaggetta a Caprino? Se sì, da quando? 
    2. Come mai nessuno si è mai accorto del via-vai di zattere con materiale da costruzione che solcavano il Ceresio in direzione di Caprino e ritorno? 
    3. Perché non vi sono stati dei controlli subito dopo la segnalazione di un dimorante di Caprino? A chi sono state destinate queste segnalazioni e perché furono ignorate? Chiarire quali misure son state successivamente adottate e, ovviamente, in quale lasso di tempo dalla segnalazione si è intervenuti.
    4. Riguardo la creazione e la successiva demolizione della spiaggia abusiva, non vi è stato alcun intervento da parte del Comune di Lugano per controllare i lavori. Ci si chiede: come mai questa carenza?
    5. Il proprietario ha notificato i lavori di costruzione e di sgombero della spiaggia? Se si, quale procedura ha adottato?
    6. Indicare se è stato correttamente avvisato il Cantone sia per i lavori di costruzione che per quelli di sgombero (procedura) in modo conforme alla legge. Se sì, elencare la tempistica e il flusso di lavoro che richiede la legge.
    7. Il proprietario aveva un'autorizzazione per occupare privatamente la parte del demanio pubblico? Se sì, rilasciata da chi e con quali motivazioni? 
    8. Esiste una mappatura di tutti gli stabili edificati nel Comune di Lugano e confinanti con il demanio pubblico? Se sì, vi sono stati dei controlli approfonditi in queste proprietà per valutare se qualcuno si sia appropriato di parte del demanio pubblico senza autorizzazione?
    9. Esistono altre proprietà private che, durante la loro costruzione si sono impossessate, senza autorizzazione, di spiagge di dominio pubblico? Se ve ne sono, quali provvedimenti sono stati presi? Per quanti casi? Il Cantone è stato informato?
    10. Nel caso di abuso comprovato, è prassi rilasciare dei permessi a posteriori pur di non intervenire in modo deciso per ripristinare la legalità e riconsegnare il demanio pubblico ai cittadini che possano usufruirne?  Cosa vorrebbe fare il Comune per ristabilire l'accesso al lago da parte di tutti?
    11. Per quanto concerne invece l’abitazione, risulta che sia stata rilasciata a posteriori una notifica di costruzione ad edificio concluso. Quanti altri edifici sul territorio di Lugano hanno ottenuto lo stesso "trattamento agevolato" negli ultimi 5 anni?  Chi all’interno dell'amministrazione è responsabile per queste autorizzazioni?  (Sezione/Servizio e ufficio specifico)
    12. Non reputa il Municipio che nel Dicastero coinvolto in questa imbarazzante situazione vi siano problemi di gestione dei permessi e delle prassi legali con la legge Comunale e Cantonale? Se si, quali provvedimenti intende prendere il Municipio negli uffici toccati da questi avvenimenti? E verso i funzionari responsabili?
    13. Alla luce di questi fatti, quali provvedimenti sta adottando il Municipio? Ha pensato a un'inchiesta amministrativa interna o ad altro?

Le domande sulla banchina

    1. Quanto è costata la realizzazione della banchina? Il predetto importo entra nel margine di competenza del Municipio?
    2. Come spiega il Municipio che una azienda che non ha specifiche competenze per quel genere di costruzioni abbia potuto ottenere l'appalto? Come spiega il Municipio che la predetta azienda abbia poi subappaltato ad un'altra società con grosse difficoltà finanziarie? Motivare l'assegnazione dell'appalto e il subappalto in oggetto.
    3. Il Municipio era al corrente del subappalto per la costruzione della banchina in riva al Lago di fronte al Municipio? Se sì, da quando?
    4. Risulta al Municipio che la società che ha ottenuto il subappalto abbia impiegato solo operai frontalieri che alloggiavano provvisoriamente nei dintorni di Lugano?
    5. Risulta al Municipio che la società in questione ha lasciato debiti per milioni di franchi sul nostro territorio? Se sì, spiegare come abbia potuto prendere il mandato di subappalto senza che qualcuno dell'Amministrazione verificasse la bontà della società.
    6. Quale ufficio dirige o dovrebbe dirigere e rispettivamente controllare questi lavori assegnati dalla Città? Magari lo stesso ufficio del caso relativo alla spiaggia privata di cui sopra? Elencare i servizi responsabili.

*Tiziano Galeazzi (UDC), Raide Bassi (UDC), Alain Bühler (UDC), Andrea Censi (Lega), Lucia Minotti (Lega), Omar Wicht (Lega), Luisa Aliprandi (Lega) e Nicholas Marioli (Lega).

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COMMENTI
 

TI.CH 4 anni fa su tio
Beghe luganesi.

jena 4 anni fa su tio
basta che il tutto non venga sotterrato e che i colpevoli vengano puniti.

GI 4 anni fa su tio
mi piace quel "via vai di barconi".....mettevi sul lungolago ed guardate verso Caprino (che è di fronte....) sfido chiunque ad individuare i barconi.....notoriamente natanti quasi piatti.....

sedelin 4 anni fa su tio
la storia di caprino é emersa grazie alla rtsi, altrimenti i firmatari udc non se ne sarebbero accorti. perché ora essi fanno domande a raffica ai colleghi? loro dov'erano? siamo stufi di leggere queste buffonate! stanno avvicinandosi le elezioni...

navy 4 anni fa su tio
.....a detta di alcuni la questione di Caprino è emersa per colpa della trasmissione Falò.......Della serie l’omertà fa comodo ad alcuni? Sono sempre più disgustato da come girano le cose in questo cantone! Del resto a forza di criticare l’Italia facciamo uguale.
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