Il consigliere comunale Manuel Donati ha inoltrato un'interpellanza al Municipio sul discusso controllo radar di Camorino: «Quali sono i criteri di prevenzione?»
BELLINZONA - Dopo i tavoli del Consiglio di Stato, il discusso controllo di velocità di Camorino approda ora anche sui banchi del Municipio di Bellinzona. «La Polizia comunale di Bellinzona è di nuovo sulla bocca di numerosi cittadini e non è una novità», scrive il consigliere comunale Manuel Donati, firmatario di un’interpellanza che punta i riflettori sul reale valore di prevenzione del radar posato a pochi metri dalla fine del limite di velocità.
«Nel caso in questione è infatti impossibile intravedere un’attività di prevenzione, soprattutto se si considera il luogo in cui è stato posizionato il radar, ovvero una strada d’avvicinamento agli svincoli autostradali fuori dall'abitato e senza la presenza di pedoni», afferma il consigliere comunale leghista, che chiede di giustificare la scelta elencando «i problemi causati dalle macchine in quel tratto di strada».
Donati chiede in particolare all’Esecutivo della capitale «quali problematiche sono state riscontrate in tempi recenti lungo quel tratto di strada e soprattutto quanti incidenti si sono verificati per giustificarne la posa», invitando inoltre ad indicare quali sono i criteri da rispettare nel collocamento dei radar - «oltre ovviamente al buon senso», aggiunge il consigliere comunale - e se la legge prevede che si possa posizionare il dispositivo ad una così breve distanza dal cartello che indica la fine della riduzione di velocità.
Inoltre, l’interpellante chiede di indicare se la scelta del luogo è stata un’iniziativa personale o condivisa con il Comando della Polcom. Comando verso il quale Donati non risparmia una frecciata: «Spesso è abbastanza complicato capire la logica con cui opera. Le esternazioni superficiali del Comandante non aiutano, anzi dimostrano preoccupanti lacune nella conduzione e peggiorano la situazione», ha concluso.
Le domande dell'interpellanza