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LUGANOAbusi edilizi, scatta l'interrogazione

18.09.19 - 11:17
Al Municipio di Lugano Rupen Nacaroglu chiede lumi su cambi di destinazione e ristrutturazioni senza domanda di costruzione
tipress (archivio)
Abusi edilizi, scatta l'interrogazione
Al Municipio di Lugano Rupen Nacaroglu chiede lumi su cambi di destinazione e ristrutturazioni senza domanda di costruzione

LUGANO - «Gravi irregolarità nella gestione di una procedura edilizia in merito ad un cambio di destinazione da “atelier per artisti” a “residenza secondaria” per un immobile sito sul fondo RFD 1042 sezione Castagnola, località San Rocco». È quanto denuncia Rupen Nacaroglu (ed altri firmatari), inoltrando un'interrogazione al Municipio di Lugano.

Secondo l'interrogazione - che cita un'inchiesta di Falò - il Comune di Lugano avrebbe concesso la licenza edilizia per un cambio di destinazione (da uso non abitativo a abitativo) permettendo all’istante di procedere con una semplice notifica e senza l’inoltro preventivo, come la legge impone, di una regolare domanda di costruzione.

Da qui le seguenti domande:

1) Quali sono stati i motivi alla base della decisione di concedere un cambio di destinazione e di permettere una sostanziale ristrutturazione di un immobile con una semplice procedura di notifica in perfetta violazione delle più basilari prescrizioni della legge edilizia?
2) Quando è stato segnalato dai servizi preposti l’abuso? Quali sono state le misure intraprese dal Dicastero competente?
3) Non sarebbe opportuno richiedere formalmente all’istante di procedere alla presentazione di una domanda di costruzione a posteriori oppure alternativamente revocare le licenze edilizie concesse e di voler chiedere l’immediato ripristino della situazione precedente ai lavori?
4) Quali sono i motivi alla base del rifiuto da parte del Comune di Lugano di revocare le licenze edilizie come richiesta da parte del Dipartimento del Territorio il 7 agosto 2019?
5) Era già stata presentata la richiesta di collaudo per l’abitabilità? Se sì, il sopralluogo era già avvenuto e con quali riscontri e con quali risultati?
6) Corrisponde al vero che, come emergerebbe dal servizio di Falò, che si era intavolata una trattativa per sanare l’abuso con un accordo tra istante e Comune? Se sì, quali erano gli estremi di questo accordo e come, un accordo tra Comune e privati, avrebbe potuto sanare la situazione soprattutto senza il coinvolgimento del Dipartimento Cantonale competente?
7) Non sarebbe opportuno, alla luce dei fatti, verificare quale sia la prassi del Dicastero Edilizia privata per le richieste di cambi di destinazione? Di conseguenza non sarebbe opportuno ottenere un elenco completo delle procedure edilizie in cui non è stata richiesta la domanda di costruzione per un cambio di destinazione ma nei quali si è deciso di applicare la procedura della semplice notifica?
8) Quali sono gli strumenti in possesso del Municipio per il controllo del rispetto della procedura edilizia in modo che casi di questo tipo non si possano ripetere e che questo sia un caso isolato?

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