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ACQUAROSSAIl capannone militare «sarà demolito»

29.08.19 - 15:24
Il Consiglio federale risponde a Marco Chiesa e conferma di appoggiare la decisione di armasuisse: «La demolizione permette di soddisfare le esigenze della truppa»
Tipress (archivio)
Il risanamente, ha sottolineato il Consiglio federale, «comporterebbe un onere finanziario decisamente maggiore rispetto alla demolizione».
Il risanamente, ha sottolineato il Consiglio federale, «comporterebbe un onere finanziario decisamente maggiore rispetto alla demolizione».
Il capannone militare «sarà demolito»
Il Consiglio federale risponde a Marco Chiesa e conferma di appoggiare la decisione di armasuisse: «La demolizione permette di soddisfare le esigenze della truppa»

ACQUAROSSA - Il capannone militare di Acquarossa, danneggiato nel 2002 da una colata di fango, «per motivi di sicurezza non può più essere utilizzato». A ribadirlo è il Consiglio federale rispondendo ad un’interrogazione di Marco Chiesa.

Il Governo, seppur sottolineando la propria comprensione nei confronti della richiesta del comune bleniese, conferma di appoggiare la decisione di armasuisse. «La demolizione del magazzino n. 2 di Acquarossa è motivata da ragioni militari e finanziarie. Attualmente l'ubicazione è destinata alla mobilitazione di formazioni di milizia in prontezza elevata. Per poter assolvere questa funzione vi è la necessità di ulteriori superfici di manovra e zone di approntamento per i veicoli militari. La demolizione permette di creare tali nuove superfici e di soddisfare le esigenze della truppa». 

Il risanamento dello stabile, prosegue il Consiglio federale, sarebbe invece «contrario a tale scopo e comporterebbe un onere finanziario decisamente maggiore rispetto alla demolizione».

Per quanto concerne l’eventualità della vendita, il Governo comunica che «in considerazione dell'attuale utilizzo per formazioni di milizia in prontezza elevata, una cessione dell'area o di parti di essa non è possibile». I requisiti di sicurezza non permettono infatti un impiego misto civile e militare.

L’interesse del Comune è stato tuttavia accolto positivamente ed alcune colloqui tra le parti hanno già avuto luogo. «Non appena sarà stabilita la data a partire dalla quale non sussisterà più una necessità militare per la truppa, armasuisse contatterà di nuovo il Comune».

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