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CANTONE«La domanda non era tendenziosa, andava contestualizzata»

02.07.19 - 09:38
Il Consiglio di Stato ha risposto all'interrogazione di Massimiliano Robbiani che aveva come oggetto una domanda posta in una verifica di geografia alle medie di Tesserete
«La domanda non era tendenziosa, andava contestualizzata»
Il Consiglio di Stato ha risposto all'interrogazione di Massimiliano Robbiani che aveva come oggetto una domanda posta in una verifica di geografia alle medie di Tesserete

BELLINZONA - L'aveva etichettata come una «domanda poco opportuna e tendenziosa, scorretta e politicamente schierata», attribuendo al contempo al docente della scuola media di Tesserete che l'aveva posta la qualifica di «immigrazionista». E per questo ne aveva chiesto conto, tramite un'interrogazione, al Governo.

Consiglio di Stato che nei giorni scorsi ha risposto a Massimiliano Robbiani in merito all'ormai nota verifica di geografia, diventata virale in particolare per una domanda in essa contenuta e ritenuta da alcuni tendenziosa. «Abbiamo visto in classe che gli stranieri sono importanti per la popolazione del Cantone Ticino. Perché?», chiedeva la verifica.

Innanzitutto l'Esecutivo cantonale rileva che le domande andavano rivolte a tutto il Governo e non solamente al DECS e che la verifica andava analizzata nella sua totalità e nel contesto in cui si è svolta. «Utilizzando i dati prodotti e pubblicati dall’Ufficio di statistica (Ustat), il docente ha tematizzato con gli allievi il concetto di invecchiamento della popolazione e la presenza di stranieri in Ticino», si legge nella replica all'atto parlamentare.

E ancora: «Alla luce dei dati statistici (gli ultimi rilevamenti Ustat indicano un tasso di stranieri residenti permanenti del 27.9 %, riferito al 2017), a cui vanno aggiunte le evidenze storiche ed economiche (sempre i dati Ustat indicano che in Ticino, nel 2017, più di 5 occupati su 10 erano stranieri, un rapporto più alto rispetto a quello nazionale che si attesta a 3 su 10), è francamente difficile non definire come “importante” la presenza di stranieri in Ticino».

Infine, pur ammettendo che «in astratto l'aggettivo utilizzato può prestarsi a interpretazioni e/o fraintendimenti», il Governo ricorda al deputato della Lega che «un giudizio tanto netto e definitivo (...) andrebbe suffragato con argomenti e prove approfondite, come la scuola insegna agli allievi chiedendo di sostenere la propria opinione con dati, letture, approfondimenti e nel rispetto di opinioni diverse dalle proprie»

 

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