Ma anche il divieto di circolazione per veicoli particolarmente inquinanti, la limitazione delle attività industriali molto inquinanti e mezzi pubblici gratuiti. «È un problema di salute pubblica»
BELLINZONA - Il limite di 80 km/h sull'A2 non basta. Ne sono convinti i Verdi del Ticino che chiedono al Governo «misure urgenti e strutturali più incisive»: «Una strategia cantonale seria non può fondarsi principalmente sulla speranza che le situazioni meteorologiche diluenti tolgano le castagne dal fuoco al Governo».
Nel 2018 in Ticino sono state contate ben 606 ore di superamento del limite federale in Ticino con picchi massimi vicini al doppio del valore limite. Le attuali temperature canicolari hanno nuovamente fatto esplodere i valori di ozono (con picchi vicini a 300 microgrammi/metrocubo ovvero 2.5 volte il limite).
I Verdi del Ticino ritengono inoltre «fuorviante che il Consiglio di Stato, a fronte di limiti per ozono e polveri sottili (ma anche localmente ossidi di azoto) superati, insista nel comunicare principalmente i miglioramenti della qualità dell’aria osservati negli ultimi decenni, grazie in particolare a misure di natura tecnica, invece di mettere l’accento sui superamenti ancora importanti dei limiti».
I Verdi parlando di «problema di salute pubblica»: sulla base di studi nazionali, in Ticino (dove si vive in condizioni di inquinamento più elevato che nel resto della Svizzera) si stimano ad oltre un centinaio le morti premature dovute all’inquinamento atmosferico.
Anche alla luce dell’attuale periodo canicolare I Verdi del Ticino chiedono l’estensione della riduzione dei limiti di velocità a 80 km/h a tutto il Cantone (specie nel Bellinzonese e Locarnese, zone anch’esse toccate da superamenti dei limiti di ozono), il divieto di circolazione per veicoli particolarmente inquinanti, la limitazione delle attività industriali molto inquinanti e mezzi pubblici gratuiti (il Lussemburgo lo fa già tutto l’anno), misure da attuare nel caso di episodi di forte inquinamento da ozono e di forte smog invernale.
Inoltre I Verdi ritengono fondamentale pianificare da subito ed implementare al più presto possibile misure incisive di natura strutturale per risolvere il problema alla radice. In particolare, un piano d’azione articolato sull’arco di almeno 10 anni per realizzare le seguenti misure:
Raddoppio delle spese correnti per i mezzi pubblici in Ticino e miglioramento dell’offerta (frequenze e capacità).
Introduzione di piani di mobilità aziendale obbligatori per tutte le aziende con più di 50 impiegati.
Introduzione nei piani di agglomerato di Bellinzona, Locarno, Lugano, Mendrisio/Chiasso di obiettivi vincolanti di trasferimento dal mezzo motorizzato privato a quello pubblico e alla mobilità dolce (ad es. uno spostamento di almeno il 15-20% in 10 anni della ripartizione modale). In questo contesto va valutata una moratoria sulla costruzione di nuovi parcheggi nelle città, cosa già fatta da diverse città della Svizzera tedesca, fra cui Berna e Zurigo, e la revisione del regolamento cantonale dei parcheggi (pubblici e privati).
Ulteriori investimenti ed incentivi nella mobilità elettrica focalizzando in particolare l’attenzione su veicoli elettrici a bassa potenza e leggeri.
Una nuova tassa di circolazione che impedisca a veicoli altamente inquinanti di pagare meno di adesso.
Norme ancora più severe per l’isolamento termico delle costruzioni nuove, con l’obbligo di sanare termicamente anche quelle vecchie.
Divieto d’istallare nelle nuove costruzioni di sistemi di riscaldamento basati sui combustibili fossili e l’obbligo di sostituire quelli negli edifici vecchi entro il 2030.
Varo di un vasto programma cantonale di promozione delle energie rinnovabili.
Aumento del verde pubblico nelle città, in particolare con la piantumazione di piazze e viali con alberi ad alto fusto e con la copertura verde dei tetti piatti, in modo da aumentare la resilienza delle città alla calura estiva.
L’utilizzo delle vie diplomatiche disponibili in modo da far si che anche la Lombardia sia stimolata ad adottare misure analoghe.