Andrea Stephani e Cristina Gardenghi chiedono al Consiglio di Stato chiarimenti sulla recrudescenza del fenomeno che sembrava sotto controllo
BELLINZONA - L’allarmante ritorno del cinipide del castagno in alcune zone del Ticino - confermata questa mattina in un articolo da noi pubblicato - ha fatto scattare un’interrogazione immediata al Consiglio di Stato firmata da Andrea Stephani e Cristina Gardenghi.
La presenza del parassita, che negli anni passati provocò ingenti danni alle selve castanili riducendo «praticamente a zero» la produzione di castagne, sembrava essere sotto controllo. E proprio sui motivi dell’apparente recrudescenza del fenomeno chiedono chiarimenti i due deputati verdi, invitando il Consiglio di Stato a fornire i dati relativi al monitoraggio della diffusione della “vespa del castagno” dal 2015 ad oggi e «l’evoluzione della sua presenza sul suolo cantonale».
In particolare viene chiesto anche quale sia stato il primo focolaio di infezione e se la Sezione forestale cantonale abbia ricevuto segnalazioni in merito a casi di “marciume delle castagne”.
Come agire ora? - Una volta chiarite le cause del ritorno, Stephani e Gardenghi spostano la lente sulle modalità che le autorità cantonali intendono considerare per fronteggiare il fenomeno, chiedendo se sia o meno prevista una «strategia di intervento concertata» e quali siano le «misure preventive messe in atto dal Cantone per evitare invasioni da parte di altri insetti nocivi».
Le domande dell'interrogazione