Una dura presa di posizione del Partito Comunista punta il mirino sul Gruppo Kering e sul consigliere di Stato Christian Vitta
BELLINZONA - La Fashion Valley? «È fumo negli occhi della popolazione ticinese: non genera né lavoro né benessere e men che meno progresso». Parole dure quelle del Partito Comunista, che in un comunicato odierno critica fortemente la «direzione data dal DFE al nostro Cantone».
Nel mirino dei comunisti ci sono tanto il gruppo Kering - «Per aver soppresso 400 posti di lavoro» e «per l’ecomostro di Sant’Antonino, generatore di traffico e inquinamento» - quanto il consigliere di Stato Christian Vitta, che «in carica di sindaco di Sant’Antonino accolse sul sedime della vecchia fabbrica di tabacchi il capannone di Gucci con un regalo fiscale di benvenuto».
«Siamo in balia di una cricca di neoliberisti, basti il nome di Marina Masoni, che già hanno fatto degli sgravi fiscali il loro brand» scrive il PC, sottolineando come la «sterzata da questa corsa contro il vuoto non sarà facile e richiederà un profondo ripensamento delle politiche economiche delle scorse legislature».