Un’interrogazione del gruppo MPS-PoP chiede al Governo di motivare la scelta del DECS di istituire classi separate all’interno del centro federale d’accoglienza
BELLINZONA - Un’interrogazione firmata da Angelica Lepori, Simona Arigoni e Matteo Pronzini richiama il Consiglio di Stato sulla decisione del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) di istituire classi di scolarizzazione all’interno del centro federale d’asilo in Ticino, riservate a bambini e ragazzi che vi si trovano temporaneamente in quanto richiedenti.
Giovani che «di fatto verranno scolarizzati separatamente da tutti gli altri ragazzi del Cantone» scrivono i deputati del gruppo MPS-PoP, sottolineando come questa scelta costituisca «una forma di discriminazione e di segregazione» che si pone «in netto contrasto con altri modi di procedere che, negli ultimi anni, hanno dato risultati estremamente positivi».
Ricordando che la legge non obbliga i cantoni ad istituire classi nei centri per richiedenti l’asilo, i deputati chiedono al Governo di fare chiarezza su quella che ritengono «una scelta politica chiara del DECS che ci sembra in netta contraddizione con l’idea di scuola inclusiva propagandata dallo stesso Dipartimento».
Le domande dell'interrogazione