L'azione di protesta, iniziata oggi, è promossa dal coordinamento cantonale Sciopero per il Clima. Ogni giorno una lettera indirizzata a un consigliere di Stato con una serie di richieste
BELLINZONA - Un'azione (pacifica) di protesta per invitare il nuovo Governo a mettere in primo piano le problematiche ambientali in tutte le sue prossime decisioni. È questo l'obiettivo di un gruppo di giovani attivi all’interno del movimento “Sciopero per il Clima”, che ha deciso di trascorrere 96 ore di fila in Piazza Governo a Bellinzona.
Un sit-in iniziato stamattina e che terminerà venerdì. Ogni giorno, verrà consegnata una lettera a un diverso consigliere di Stato, missiva nella quale saranno formulate delle proposte che i rispettivi Dipartimenti dovrebbero applicare per risolvere i problemi legati al clima e all'ambiente.
Il primo Dipartimento scelto è quello del Territorio, diretto da Claudio Zali, a cui è indirizzata la lettera visibile in allegato. Per questo Dipartimento, le proposte spaziano dalla mobilità (trasferimento del traffico merci su rotaia, incentivo all'utilizzo dei mezzi pubblici con la gratuità per i giovani in formazione, bike-sharing) alle costruzioni (abitazioni ecosostenibili, riduzione delle emissioni delle infrastrutture pubbliche e private).
Il primo bilancio di Pasquetta è buono: «Numerosi turisti e passanti si sono fermati per chiederci cosa stavamo facendo. Siamo contenti del primo riscontro» racconta uno dei partecipanti. Nei prossimi giorni verrà garantito un picchetto continuativo con degli avvicendamenti: «Visto che il trasporto pubblico è carente faremo un turno di sei ore la notte. Per un aspetto legale saremo sempre al massimo in cinque».
Lo scopo di questa azione - spiegano i promotori - è di rendere attento il Governo sul ruolo decisivo che quest'ultimo ricopre nel affrontare immediatamente la questione climatica ed esortarlo a mettere sul tavolo una serie di possibili provvedimenti. Dopo aver reso attento il Gran Consiglio sulle problematiche ambientali, dove sono state presentate una serie di proposte contenute nella petizione "Ticino: fai la tua parte per salvare il clima", il Coordinamento ora si rivolge ora al Governo per ricevere delle risposte celeri. E chiede anche che venga dichiarato lo stato di emergenza climatica in Ticino.
«È ora che la politica si assuma le responsabilità di questa catastrofe imminente e che faccia pagare il prezzo di questo disastro a quelle fasce delle popolazione che si sono arricchite deturpando il nostro territorio, distruggendo le nostre risorse e il clima!», si legge nella nota stampa.