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CANTONE / SVIZZERALicenziamenti sostitutivi, il Gran Consiglio a Berna

15.04.19 - 15:23
Una delegazione del Parlamento ha incontrato la commissione affari giuridici per illustrarle l'iniziativa cantonale contro il dumping salariale
Depositphotos - foto d'archivio
Licenziamenti sostitutivi, il Gran Consiglio a Berna
Una delegazione del Parlamento ha incontrato la commissione affari giuridici per illustrarle l'iniziativa cantonale contro il dumping salariale

BERNA - Il Movimento per il socialismo (MPS) informa che si è tenuto oggi a Berna, presso il Parlamento federale, un incontro tra la commissione affari giuridici del Consiglio degli Stati e una delegazione del Parlamento cantonale, formata da Matteo Pronzini, Michela Delcò Petralli, Giorgio Fonio e Carlo Lepori. La delegazione ha illustrato l'iniziativa cantonale approvata lo scorso anno dal Gran Consiglio, su proposta di Matteo Pronzini,  tesa a modificare il Codice delle Obbligazioni per introdurre norme che possano combattere il fenomeno dei cosiddetti licenziamenti sostitutivi (il licenziamento di lavoratori con l'assunzione al loro posto di altri lavoratori meno remunerati).

L’iniziativa chiede di includere nella definizione di licenziamento abusivo anche i cosiddetti “licenziamenti sostitutivi”. In Ticino esiste un reale problema di dumping salariale, ma non è un caso unico: i problemi registrati in Ticino si ripropongono con qualche anno di ritardo anche in altre regioni del paese. Il Ticino - ha spiegato Pronzini - è l’unica grande regione dove i salari sono calati in termini nominali in ben sette sezioni economiche su 17 fra il 2008 e il 2014. La tendenza si è confermata anche con la Rilevazione dei salari 2016.

«Le imprese assumono frontalieri non perché sono meglio formati rispetto ai residenti o perché non trovano manodopera qualificata, ma semplicemente perché li pagano meno». I frontalieri, però, non sono l’unico “bacino di bisognosi di lavoro” a cui «certi speculatori» possono attingere per praticare dumping. In Ticino i tassi di disoccupazione e sottoccupazione sono sempre più alti della media nazionale.

Come esempio la delegazione del Gran Consiglio ha portato la Luxury Goods international: «Ha realizzato un utile netto di 1,7 miliardi di franchi nel 2017 eppure la percentuale di interinali sul totale dei dipendenti raggiunge anche il 50% e le paghe sono di 15 franchi l’ora». Ma anche «la Medacta International, appena sbarcata in borsa, retribuisce 3'000 franchi lordi un ingegnere uscito dal Politecnico di Milano».

E se per i giovani è ancora possibile trovare lavoro all’estero o in altri cantoni, la situazione è più grave per gli ultracinquantenni. Il problema tocca tutta la Svizzera.

Il Gran Consiglio ticinese chiede al Parlamento federale in particolare di modificare gli articoli 336 e seguenti del CO in questo senso:
I. La disdetta da parte del datore di lavoro è abusiva se data:
a) con l’obiettivo di sostituire il dipendente licenziato con un altro lavoratore che, a pari qualifiche, percepisce un salario inferiore;
b) per il rifiuto del dipendente di accettare sensibili riduzioni di salario a causa di un forte afflusso di manodopera sul mercato del lavoro (dumping salariale).

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COMMENTI
 

marco17 5 anni fa su tio
Guarda caso: a sbraitare contro i frontalieri che rubano il lavoro ai ticinesi sono soprattutto leghisti e udc. Poi, quando si tratta di fare qualcosa di concreto loro sono i grandi assenti. Tipico. Mancano anche i liberali ma loro almeno sono coerenti.
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