L’ondata ecologista non si fa sentire nei risultati delle elezioni del Governo. Il politologo: «In Ticino i temi forti sono altri»
BELLINZONA - Se oltre San Gottardo la questione ambientale ha dato una spinta ai partiti ecologisti, in Ticino il trend non si fa sentire. Perlomeno per quanto riguarda l’odierna elezione del Consiglio di Stato. Per i Verdi si sta infatti delineando un calo di quasi un punto percentuale. Mentre i Verdi liberali crescono, ma pochissimo. «Nel cantone continuano a dominare i temi relativi all’immigrazione, ai rapporti con l’Unione europea e ai frontalieri» spiega il politologo Nenad Stojanovic, parlando di quella che lui definisce come «la grande narrazione della Lega dei ticinesi». E quando si parla di inquinamento, «la colpa viene comunque attribuita ai frontalieri».
Ma per i partiti ecologisti il vero banco di prova sarà il Gran Consiglio. Soltanto domani si potrà pertanto comprendere la vera portata (se ci sarà) del trend ambientalista. «È una costante in Ticino che gli elettori dei Verdi nell’elezione del Governo esprimano un voto strategico a favore del Partito socialista» afferma Stojanovic. Un fenomeno che verosimilmente questa volta è stato più ampio, in quanto «il PS stesso temeva di perdere il seggio in Governo».
Per il politologo l’attuale calo dei Verdi è comunque «sorprendente». In Gran Consiglio, ipotizza, il partito manterrà probabilmente lo status quo.