Lorenzo Quadri interpella il Consiglio federale a seguito della richiesta di una settantina di posti supplementari formulata da due associazioni
BERNA - «No a nuove aree di sosta per nomadi in Ticino». Lorenzo Quadri ha indirizzato un'interpellanza al Consiglio federale per chiedere lumi in merito alla richiesta di una settantina di posti supplementari formulata dall'associazione "Espace Suisse" e dalla fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri".
Il consigliere nazionale precisa che le due associazioni «chiedono con insistenza» a Comuni, Cantoni e Confederazione un aumento dei posti sostenendo che ne «mancherebbero 40 di passaggio per soggiorni di breve durata, 25 invernali e “una manciata di posti” (?) di maggiori dimensioni (?) per i nomadi stranieri».
La proposta non piace per nulla a Quadri che critica soprattutto la parte in cui viene richiesta la messa a disposizione di aree per soste spontanee, anche su sedimi privati, dove i nomadi possano soggiornare anche per un mese senza necessità di autorizzazione. «Ricordo che il normale cittadino elvetico, per un qualsiasi utilizzo accresciuto dell’area pubblica, anche della durata di poche ore, necessita di un’autorizzazione comunale e deve pagare la relativa tassa d’occupazione».
Per questi motivi il consigliere nazionale leghista si dice «assolutamente contrario» alla creazione di ulteriori aeree di sosta nel nostro cantone e pone quattro domande. In primo luogo se il Consiglio federale ritenga tutto questo «necessario» e in quali cantoni «andrebbero create» queste aree. Poi Quadri chiede se il Governo sia consapevole «dello stato disastroso in cui spesso vengono lasciate, dopo la partenza delle carovane nomadi, le aree messe a disposizione, e dei disagi che la presenza di carovane causa alla popolazione locale durante la permanenza» e se sia favorevole «alla generalizzazione della richiesta di una cauzione alle carovane, a copertura dei costi di pulizia e di ripristino delle aree occupate che l’ente pubblico deve in seguito accollarsi».