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CANTONEMolestie sessuali sul lavoro: non sarebbe ora per il Ticino di muoversi?

08.02.19 - 15:06
Le socialiste La Mantia e Lurati Grassi tornano a interrogare il Consiglio di Stato se il personale, all’interno dell’amministrazione cantonale, è formato a gestire i casi di molestie sessuali
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Molestie sessuali sul lavoro: non sarebbe ora per il Ticino di muoversi?
Le socialiste La Mantia e Lurati Grassi tornano a interrogare il Consiglio di Stato se il personale, all’interno dell’amministrazione cantonale, è formato a gestire i casi di molestie sessuali

BELLINZONA - La prima risposta che aveva dato il Governo era stata ritenuta insoddisfacente, e ora loro - Gina La Mantia e Tatiana Lurati Grassi - ci riprovano con una interrogazione bis e ritornano sull’argomento delle molestie sessuali sul lavoro e su quanto si stia facendo in Ticino. Un tema che è tornato d’attualità a seguito della vicenda dell’ex funzionario del DSS coinvolto in un caso di abuso sessuale.

Le due deputate socialiste in Gran Consiglio affrontano diversi punti nella loro interrogazione. Il più importante è senza ombra di dubbio sapere se il personale dirigente, all’interno dell’amministrazione cantonale, è formato a gestire i casi di molestie sessuali e in generale di atti che violano l’integrità della persona. «Se sì, come avviene questa formazione, chi la fornisce e a chi è indirizzata?» chiedono le due socialiste. Tra le tante domande viene pure chiesto se esiste un protocollo che indica al personale dirigente come agire, se queste direttive sono conosciute al personale tutto,  come avviene l’informazione del personale neo assunto e se esistono direttive per la gestione delle molestie sessuali alle ditte che partecipano alle gare per gli appalti pubblici.

Nella loro prima interrogazione, che risale ormai all’8 marzo del 2018, Gina La Mantia e Tatiana Lurati Grassi avevano proposto di attivare a livello cantonale una campagna di sensibilizzazione sul tema delle molestie sessuali sul posto di lavoro. Una proposta che era pure stata trovata interessante dal Consiglio di Stato, il quale aveva risposto che la questione «andrebbe tuttavia approfondita definendo degli obiettivi specifici, identificando gli attori da coinvolgere e considerando la disponibilità in termini di risorse».

Ebbene, chiedono le due socialiste, «il Consiglio di Stato ha intrapreso dei passi per portare avanti gli approfondimenti descritti nella sua risposta? Se sì, a che punto sono i lavori? Se no, non ritiene che sarebbe ora il momento di procedere?»

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