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CANTONELe preghiere su luogo pubblico entrano in Gran Consiglio

06.02.19 - 17:50
Tra le trattande della prossima seduta la petizione di Giorgio Ghiringhelli contraria alla Fatiha contenuta nel primo capitolo del Corano che condannerebbe cristiani ed ebrei
TiPress
Le preghiere su luogo pubblico entrano in Gran Consiglio
Tra le trattande della prossima seduta la petizione di Giorgio Ghiringhelli contraria alla Fatiha contenuta nel primo capitolo del Corano che condannerebbe cristiani ed ebrei

BELLINZONA - Nella prossima seduta del Gran Consiglio, prevista lunedì 18 febbraio, verrà affrontata una trattanda destinata a far discutere. L’11 settembre 2018 Giorgio Ghiringhelli ha presentato una petizione per introdurre nella Legge sull’ordine pubblico il divieto di recitare preghiere negli spazi pubblici che contengono messaggi di odio e di discriminazione verso i fedeli di altre religioni.

In particolare Ghiringhelli si riferisce alle persone di fede islamica - di cui allega foto mentre pregano davanti a Palazzo federale, all'aeroporto di Zurigo-Kloten e nei posteggi di un centro commerciale a Mendrisio - le cui «preghiere diventano pericolose per la pace sociale se coltivano il sentimento dell’odio con martellante “lavaggio del cervello”».

Alla Commissione Ghiringhelli ha portato la Fatiha - oggetto della preghiera giornaliera dei musulmani - contenuta in un versetto del primo capitolo del Corano che - secondo quanto riferito - istigherebbe all’odio verso i cristiani e gli ebrei. Per dimostrare la sua tesi ha citato degli esperti. Le frasi incriminate sono due: “La gente contro cui Dio è in collera” - che si riferirebbe agli ebrei - e “la gente che ha smarrito la retta via”, relativa parrebbe ai cristiani.

Il rapporto di maggioranza - il cui relatore è Giorgio Pellanda - invita il Gran Consiglio ad archiviare la petizione «pur riconoscendo che il tema in futuro potrebbe destare una preoccupazione tale da porre dei correttivi restrittivi». Per la maggioranza della Commissione, infatti, è «prematuro».

Il rapporto di minoranza - del relatore Tiziano Galeazzi e Leila Guscio - invita invece il plenum ad accogliere la petizione di Ghiringhelli incaricando il Consiglio di Stato ad allestire una base legale per modificare la Legge sull’ordine pubblico vietando l’occupazione del suolo pubblico «per recitare delle preghiere che contengono messaggi di odio e di discriminazione verso fedeli di altre religioni e che vengono utilizzate a scopo di proselitismo o a scopi politici di conquista territoriale».

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