«Abbiamo anteposto il buon senso, il pensiero dei ticinesi, all'appartenenza politica» ha precisato Marco Passalia
BELLINZONA - Sono 13'164 le persone che si sono espresse contro i semafori sul piano di Magadino. Le firme - di cui «circa 6'500 locarnesi e 3'500 bellinzonasi» - sono state consegnate questa mattina presso la Cancelleria.
Il comitato interpartitico "Basta sprechi: no ai semafori sul Piano di Magadino" si dice soddisfatto del risultato, forte proprio di «avere anteposto il buon senso, il pensiero dei ticinesi, all'appartentenza politica», come sottolineato da Marco Passalia. «Ora si vada al voto popolare».
Il credito di 3,3 milioni di franchi per la realizzazione delle opere era stato votato dal Gran Consiglio lo scorso 11 dicembre dopo la bocciatura in giugno del decreto legislativo nonostante 44 voti a favore (non era stata raggiunta la maggioranza qualificata). Contro lo stanziamento del credito era stato annunciato il referendum a metà dicembre.
Le ragioni del comitato:
- L’unica vera soluzione non sono né i semafori né le rotonde, semmai il collegamento veloce. La politica cantonale al posto di perdere tempo e sprecare risorse dovrebbe concentrare le forze, anche grazie alla Deputazione ticinese a Berna, per velocizzare i tempi di realizzazione del collegamento A2- A13;
- Se per il collegamento stradale veloce si parla del 2030, l’alternativa ferroviaria sarà in funzione a partire dal dicembre 2020. Infatti, con l'apertura della galleria di base del Ceneri saranno dimezzati i tempi di percorrenza tra il Sopra e il Sottoceneri e dagli attuali 6’000 si passerà a 14’000 pendolari al giorno sul TILO con conseguente diminuzione del traffico stradale;
- Lo studio utilizza cifre facilmente criticabili e proiezioni limitate. Basti citare il Messaggio governativo secondo cui “il traffico aumenta inesorabilmente (2.8% annuo dal 2011 al 2013), fino a raggiungere la saturazione.” Quando in realtà (Statistiche traffico TI): dal 2011 al 2017 c’è stato un aumento di 1.65 %, media 0.27%/anno, ovvero quasi un decimo di quanto esposto. Inoltre, lo studio non tiene in considerazione il nuovo collegamento ferroviario che entrerà in funzione dal dicembre 2020;
- L’Ufficio federale delle strade (USTRA) e Dipartimento del Territorio (DT) non hanno saputo comunicare su questo progetto quando è noto da tempo, che proprio l’USTRA diventerà proprietario di questa strada dal 1. Gennaio 2020;
- Crea grande preoccupazione il rischio concreto di un inevitabile cambio d’abitudine di una buona parte degli automobilisti, il che causerebbe più traffico sul lato destro del Piano di Magadino: infatti, alla luce di questi nuovi “dosatori di traffico” - ovvero i semafori - gli automobilisti proveranno l’alternativa, cioè la tratta parallela sull’altro lato del Piano di Magadino, che come sappiamo è già abbondantemente collassata;
- Studi internazionali e rapporti nazionali (cfr. rapporto MEVISA dell’Ufficio prevenzione infortuni-UPI) mostrano chiaramente che le rotonde sono tra le misure più usate e utili per migliorare la sicurezza stradale;
- Molti cittadini si chiedono perché nessuno ha pensato di fare dei test con dei semafori provvisori in modo da comprovare che l’esattezza delle simulazioni realizzate con dei modelli di traffico siano reali. Sarebbe stato un modo poco oneroso per evitare un inutile investimento di 3.3 milioni di franchi.