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CANTONEGaleazzi attacca: «Maturità a Napoli? Che reputazione per la nostra scuola»

28.01.19 - 11:05
Parte una nuova interrogazione del deputato UDC alla luce delle recenti rivelazioni sull'Istituto Fogazzaro e relativa decisione del DECS di sospendere l’autorizzazione alla scuola
Ti Press
Galeazzi attacca: «Maturità a Napoli? Che reputazione per la nostra scuola»
Parte una nuova interrogazione del deputato UDC alla luce delle recenti rivelazioni sull'Istituto Fogazzaro e relativa decisione del DECS di sospendere l’autorizzazione alla scuola

BELLINZONA - L'istituto Fogazzaro è tornato d'attualità e il deputato dell'Udc Tiziano Galeazzi ha deciso di presentare una seconda interrogazione sull'argomento. La prima l'aveva elaborata nell'agosto dello scorso anno a seguito di un articolo di Tio.ch/20 Minuti, il quale aveva evidenziato come i professori dell'istituto privato trasmettessero sottobanco agli allievi le risposte alle domande degli esami di maturità.

Galeazzi aveva però trovato la risposta del Governo (fornita il 19 ottobre) «frettolosa, incompleta e senza una vera base di approfondimento alle domande poste». Superficiale, insomma. Un pensiero che in Galeazzi ha trovato conferma dopo il servizio mandato in onda giovedì scorso da Falò e che ha suscitato in lui una serie di interrogativi. Anche perché, nonostante si tratti di un percorso formativo privato, «la faccenda mette in difficoltà la reputazione del nostro sistema scolastico ed educativo».

ll DECS ha dichiarato di aver sospeso immediatamente l’autorizzazione all’esercizio dell’Istituto Fogazzaro, rilasciata nel lontano 2012, per un indagine amministrativa. Galeazzi vuole però sapere - fra le varie domande poste all'attenzione del Consiglio di Stato - se verranno adottate delle misure aggiuntive e se ci siano gli estremi per una segnalazione al Ministero pubblico.

Inoltre, il deputato dell'Udc chiede cosa si intenda fare per evitare che altri istituti che operano «in una zona grigia» creino situazioni analoghe a questa.

Ecco, nel dettaglio, tutte le domande contenute nell'interrogazione:

    1. Il Governo e nel caso specifico il DECS quali misure vorrà adottare oltre alla sospensione dell’autorizzazione e dell’inchiesta amministrativa nei confronti dell’istituto Fogazzaro?
    2. Esiste o no la violazione dell’art. 253 del CPS? Se esistesse il sospetto di una violazione, il DECS procederebbe alla segnalazione al Ministero Pubblico? *(vedi in calce: Conseguimento fraudolento di una falsa attestazione)
    3. Quali misure sono allo studio per evitare altre situazioni analoghe che si potranno creare anche in altri istituti visto che operano in una zona grigia?
    4. Vi sono altri istituti che praticano le stesse metodologie? Se si, indicare quali sono, quanti sono e quali percorsi scolastici (anche di esame) utilizzano e in quale paese.
    5. Se vi sono altri istituti (punto 4) il Cantone che tipo di analisi e controlli vorrebbe adottare nel dettaglio per evitare un caso analogo a questo in oggetto?
    6. Come vorrebbe intervenire il DECS (anche a livello svizzero) affinché si evitino di accettare questo genere di diplomi farlocchi nelle scuole superiori di ogni livello, accademie, politecnici e quant’altro?
    7. Se l’inchiesta in atto in Italia, che dal 2017 beneficia dell’effetto sospensivo, dovesse dimostrare che effettivamente i diplomi rilasciati a Pomigliano d’Arco erano il frutto di procedure fraudolente assai note, intende il CdS adoperarsi affinché i diplomi ottenuti almeno dal 2017 (temo che per gli anni precedenti sarebbe un problema) in poi vengano annullati?
    8. Quali ulteriori misure o percorsi scatterebbero per questi allievi con diploma invalidato? E’ prevista o prevedibile per gli studenti la possibilità di sostenere una nuova sessione d’esami su suolo elvetico?
    9. Risulta al Governo che vi siano stati negli ultimi anni (dal 2012) allievi a beneficio di prestazioni assistenziali o che hanno ottenuto finanziamenti pubblici per frequentare questo istituto specifico di Breganzona oppure che, ancora peggio, abbiano ottenuto sovvenzioni per pagare gli spropositati costi per sostenere gli esami, quando in Svizzera sono gratuiti e che hanno causalmente ottenuto questi diplomi farlocchi a Napoli? (elencare il numero di allievi dal 2012 a beneficio di soldi pubblici per il caso specifico in oggetto).
    10. Se vi fossero dei casi come quelli ipotizzati al punto 9, come pensa di agire il Governo nei loro confronti? Verrebbe chiesta la restituzione dei finanziamenti pubblici, a quel punto fraudolenti, soprattutto per rispetto degli allievi che hanno frequentato “onestamente” le nostre scuole ticinesi e in rispetto dei sacrifici delle loro famiglie?
    11. Quali misure vorrebbe adottare il Governo per sensibilizzare anche il mercato del lavoro e i datori di lavoro nell’assumere ex studenti con diplomi simili?
    12. Quanti impiegati sono stati assunti nell’Amministrazione cantonale con questo genere di diplomi dal 2012 (anno del rilascio autorizzazione all’istituto Fogazzaro)?
    13. Visto che l’emanazione dello stop all’autorizzazione all’esercizio del 25 gennaio u.s. ha effetto anche sugli allievi che dovrebbero sostenere degli esami nel 2019, il Cantone che intenzione avrebbe? Non reputa il DECS, che per non penalizzarli ulteriormente e anche per rispetto degli studenti che studiano in Ticino, potrebbero, come privatisti, inserirsi agli esami nei nostri licei sul territorio cantonale o per chi vorrebbe nel resto della Svizzera?
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