Il Gran Consiglio, con qualche «mal di pancia», ha approvato il credito per la realizzazione del nuovo stabilimento industriale delle FFS
BELLINZONA - Nessuna sorpresa dell’ultima ora. Nonostante alcune opposizioni isolate, e qualche «mal di pancia», il Gran Consiglio ha approvato oggi il credito di 100 milioni per la realizzazione del nuovo stabilimento delle Officine FFS. Il decreto (al quale è stato aggiunto un quarto articolo, che sintetizza i due emendamenti presentati dai deputati Michele Guerra e Fiorenzo Dadò) è stato accolto con 58 voti favorevoli, 10 contrari e 12 astensioni.
«Siamo fermi da 10 anni» - Negata la sospensione con rinvio della trattanda - proposta da Matteo Pronzini -, il relatore del rapporto Bixio Caprara (PLR) ha sottolineato come «il punto di forza» del progetto sia stato quello di «proporre una soluzione sostenibile», ricordando in particolare il valore «decisivo» del criterio di prossimità in materia di manutenzione leggera per quanto concerne la (probabile) scelta di Castione.
La situazione «è ferma da 10 anni» ha invece ricordato il co-relatore Daniele Caverzasio, che portando l'adesione a maggioranza del gruppo leghista ha sottolineato come il legislativo oggi fosse chiamato a «decidere e dare una visione chiara a quei lavoratori e a quelle famiglie, che potranno forse guardare con più serenità al futuro delle Officine».
«Un'opportunità da cogliere» - Nel proprio intervento, anche il consigliere di Stato Christian Vitta ha sottolineato il fattore «opportunità», ribadendo come «la politica, il Governo e il Gran Consiglio si siano adoperati per garantire le migliori prospettive per le Officine, pensando soprattutto a preservare i posti di lavoro» e «consolidare i legami con la realtà industriale».
Sul medesimo fattore ha insistito anche Claudio Zali, che ha posto in particolare l’accento su come l’attuale ubicazione delle Officine abbia ormai «mostrato i propri limiti». Il capo del Dipartimento del territorio si è inoltre soffermato sulla questione del prezzo dei terreni, ritenuto «eccessivo» da alcuni deputati, sottolineando invece come la decisione «in futuro sarà ricordata come una scelta di grande lungimiranza».
Dialogo con le FFS - Nel complesso approvato dal plenum è stato incluso anche l'emendamento (accolto con 78 voti a favore e un'astensione) presentato da Raffaele De Rosa (PPD), che chiedeva al Consiglio di Stato di «avviare le trattative con le FFS e l’autorità federale per rilanciare le opere di completamento della tratta Bodio-Biasca-Castione». Nel corso del lungo dibattito, il deputato popolare democratico ha definito quello sul credito come un «voto di fiducia, che speriamo non venga tradita».
Non hanno invece ottenuto la fiducia del plenum gli emendamenti presentati dai deputati Omar Terraneo (PLR) e Bruno Storni (PS).