L'MPS commenta la decisione del Gran Consiglio di non pretendere un risarcimento per i rimborsi percepiti illegalmente dai consiglieri di Stato
BELLINZONA - «Il Parlamento cantonale scrive una delle pagine più vergognose della sua storia». Non usa mezzi termini l'MPS per commentare la decisione finale odierna del Gran Consiglio, che ha deciso di bocciare il rapporto di maggioranza sulla pretesa di risarcimento contro i consiglieri di Stato per i rimborsi percepiti illegalmente. I consiglieri di Stato non solo non saranno obbligati (come chiedeva l'MPS con la sua domanda di restituzione) a restituire quando indebitamente percepito negli ultimi anni, ma non saranno nemmeno invitati a restituire poco (come indicava un primo rapporto) o un po' di più (come indicava il secondo rapporto).
L'MPS, attraverso il suo comunicato stampa, non si dice comunque troppo sorpreso per questa conclusione: «Conosciamo bene la sudditanza del Gran Consiglio nei confronti del governo, così come la volontà di autodifesa della casta e dei suoi privilegi». Anche per questo si erano rivolti alla Magistratura, «coscienti dei ristretti limiti esistenti a livello parlamentare».
L'MPS tuttavia non demorderà nella sua denuncia. «Come noto vi è ancora pendente un'altra domanda di restituzione, relativa ai privilegi pensionistici illegali dei membri del governo: questione che abbiamo pure sottoposto all'attenzione del Procuratore Generale e sulla quale il Gran Consiglio si dovrà imperativamente pronunciare entro il mese di aprile», conclude il comunicato.