L'Associazione un Piano di Magadino a misura d'uomo sostiene il referendum contro la posa dei semafori
MAGADINO - L'associazione un Piano di Magadino a misura d’uomo (APM) è contraria alla decisione di spendere 3,3 milioni di franchi per le previste opere di semaforizzazione sul Piano di Magadino e invita a sostenere il referendum contro i semafori sul Piano di Magadino (PdM): «Questa non indifferente somma dovrebbe essere investita per contenere il traffico privato a favore di un trasporto pubblico più efficace invece che per opere stradali inutili dal punto di vista della fluidità del traffico».
Un esempio, per l'APM, potrebbe essere quello di concedere ai giovani agli studi o in formazione l’uso gratuito, totale o parziale, dei mezzi pubblici, «una proposta già più volte discussa anche in Gran Consiglio, ma sempre rifiutata per motivi finanziari». Secondo il comitato dell’associazione un simile intervento non si giustifica in un periodo in cui è prevista l'apertura della galleria di base del Monte Ceneri.
L’APM è convinta che siano necessarie misure «veramente efficaci» per contenere il continuo aumento del traffico motorizzato individuale «che condiziona in maniera sempre più gravoso» il collegamento tra il Bellinzonese e il Locarnese. «L’introduzione dei semafori non è la soluzione al problema odierno e porterà, da una parte, a un ulteriore aumento della lunghezza delle automobili in colonna sulla cantonale tra Cadenazzo e Magadino e dall’altra a uno spostamento ancora più marcato del traffico verso la sponda destra del piano dove la strada cantonale attraversa numerosi nuclei abitati, già ora estremamente gravato dal traffico parassitario e all'interno delle strade agricole del Piano», conclude l'associazione.