Il correlatore del credito in Gran Consiglio Fabio Badasci smentisce alcune argomentazioni del comitato referendista
BELLINZONA - Nei giorni scorsi è partita la raccolta firme per il referendum contro il credito di 3.3 milioni di franchi «per velocizzare il tratto di strada che da Quartino porta all’entrata dell’autostrada a Camorino». Il correlatore del credito in Gran Consiglio Fabio Badasci ha voluto rispondere ai promotori - a cui riconosce «l’astuzia nel depistare il cittadino» - in quanto questi parlano solo di semafori, «ma gli interventi alle carreggiate sono molto più incisivi». Ha inoltre voluto smentire alcuni punti presenti nel loro argomentario
Innanzitutto, come primo motivo per far firmare il referendum, il comitato cita l’errore dell’aumento del traffico calcolato per la proiezione futura che non si tratterebbe del 2.8% ma sarebbe stabile: «Troppo facile prendere un dato generale per smentire una proiezione che stima la diminuzione del tempo di percorrenza su questo tratto dal 30 al 50%. Chi conosce e percorre la strada sa benissimo che sul tratto incriminato il traffico è aumentato e molto più del 2,8%, in quanto le costruzioni nuove sia abitative che artigianali, industriali e commerciali sono cresciute come funghi negli ultimi anni e queste attività sono grossi generatori di traffico anche solo interno», rileva il granconsigliere della Lega dei Ticinesi.
Non solo semafori - Il progetto prevede inoltre di togliere le rotonde e inserire delle ampie preselezioni a 3 corsie per direzione nei punti più critici e più urbanizzati dando precedenza al traffico di transito. «I semafori - continua Badasci - sono solo una minima parte del progetto ma questo i referendisti non lo dicono perché sanno che nella mente del cittadino il semaforo diventa rosso e il rosso oltre a non essere più di moda ogni tanto ti blocca».
Un altro punto sollevato dai referendisti è che i Comuni tra Gudo e Gordola saranno penalizzati perché l’automobilista sceglierà la strada che transita di lì e non quella con i semafori, «ma se i tempi di percorrenza, con i semafori, si dimezzeranno si tratta di un’affermazione che da solo dello stupido all’automobilista ma non ha nessun fondamento logico», risponde Badasci. Un discorso simile va fatto anche per i Comuni del Gambarogno.
«Non si può avere il soldino e il panino» - Infine Badasci rileva come i cittadini di questi Comuni «sono gli ultimi che si devono lamentare in quanto, quando si è trattato di vendere i terreni edificabili a prezzi dal 300 al 700 volte più cari del franco al m2 agricoli ereditati dai genitori, non si sono preoccupati che le attività avrebbero portato traffico».
«Il territorio - conclude - si è sviluppato. Ora bisogna adattare le vie di comunicazione al livello di urbanizzazione con un credito contenuto che non sarà comunque uno sperpero di denaro come affermano i referendisti».